Una religiosa è stata decapitata
Burundi: due fermati per il massacro delle suore, lavoravano in parrocchia
È ancora giallo sul movente, forse una rapina finita male anche se dal convento non è stato trafugato denaro
Sono stati fermate due persone a Bujumbura in relazione al massacro delle tre suore missionarie saveriane che lavoravano in Burundi. I due sono guardiani dipendenti della parrocchia cattolica Guido Maria Conforti, collegata al convento delle religiose a Kamenge, a nord della capitale. Lo riferiscono i media locali citando fonti vicine all'inchiesta.
Le tre suore saveriane sono state uccise barbaramente, in due momenti diversi. Domenica pomeriggio nel loro convento di Kamenge sono state uccise suor Lucia Pulici, 75 anni e suor Olga Raschietti, 80 anni. Sarebbero state sgozzate e una di loro è stata anche colpita con una pietra. La consorella Bernadetta Boggian, 79, ha scoperto i cadaveri e ha dato l'allarme. Poi è rimasta nel convento e nella notte è stata decapitata.
Missionarie Saveriane: "Non sono state stuprate", smentita la polizia
È stato il vice direttore generale della polizia burundese Godefroid Bizimana a raccontarlo. Secondo la polizia "Tutte e tre le religiose (Suor Olga Raschietti, suor Lucia Pulici e suor Bernardetta Boggian) sono state violentate" prima di essere barbaramente uccise. Suor Silvia Marsili, vicaria generale delle Missionarie saveriane, interpellata da Avvenire, ha però smentito categoricamente tale ricostruzione. "È circolata la notizia dello stupro delle tre religiose. A noi non risulta. Per quanto ne sappiamo, dalle testimonianze raccolte in loco, Suor Bernardetta, suor Olga e suor Lucia non sono state violentate".
Il Papa: "Sangue diventi seme di speranza"
Cordoglio del Pontefice per l'omicidio delle tre suore. In due telegrammi, uno al nunzio a Bujumbura - mons. Evariste Ngoyagoye - e l'altro alla Superiora generale delle Missionarie Saveriane - suor Ines Frizza -, il Papa si dice "colpito dalla tragica morte" delle religiose e "auspica che il sangue versato diventi seme di speranza per costruire l'autentica fraternità tra i popoli".
Mogherini: non fare finta di niente davanti ad attacchi a cristiani
Il ministro degli Esteri Federica Mogherini in un'audizione al Senato conferma che le cause dell'omicidio delle tre missionarie "non sono state ancora accertate". Il ministro ha poi aggiunto: "non possiamo fare finta di niente davanti ad un tema gravissimo", quello "dell'attacco ai cristiani che in molte parti del mondo sta diventando un fenomeno drammatico".
50 anni di vita religiosa
Suor Lucia Pulici aveva festeggiato a luglio i 50 anni di vita nella congregazione religiosa. Suor Olga Raschietti è originaria della provincia di Vicenza, mentre Bernardetta Boggian, era originaria di Ospedaletto Euganeo e, salvo piccole pause, era dedita alla missione in Africa Centrale - Congo e ora Burundi - dal 1970. Il convento di Kamenge , dove è avvenuta la tragedia, si trova in un quartiere settentrionale di Bujumbura e sostiene un centro per i giovani fondato dai Saveriani che promuove la convivenza tra etnie diverse.
La testimonianza del capo dei Saveriani
"Un episodio del tutto inaspettato, un enorme dolore" ha commentato Mario Pulcini, superiore dei missionari Saveriani in Burundi. Alla Misna, l'agenzia del Servizio internazionale missionario, ha raccontato: "Verso le 16 di ieri la sorella Bernadetta è venuta nel mio ufficio chiedendo notizie delle sorelle Lucia e Olga che erano rimaste a casa, mentre lei e la sorella Mercedes si erano recate all'aeroporto per accogliere le altre sorelle di ritorno in Burundi. C'era apprensione soprattutto perché dall'interno della casa non c'erano segnali di vita, tutto era chiuso e con le tende tirate". Padre Pulcini ha proseguito: "I guardiani del cancello non le avevano viste uscire. Ero davanti all'entrata con l'intenzione di forzare la serratura quando la porta si è aperta ed è apparsa Bernadetta, sconvolta. Aveva trovato una porta di servizio laterale alla loro casa aperta e, una volta entrate, i corpi senza vita delle sorelle Olga e Lucia". Nonostante l'accaduto, le religiose della missione hanno deciso di restare a dormire nella loro casa. "Poi, questa notte, le sorelle sono tornate a chiamarmi, temevano che l'aggressore fosse in casa. Quando siamo riusciti ad entrare abbiamo trovato anche suor Bernardetta, senza vita".