ITALIA
Lombardia
Terrorismo: espulso un tunisino, doveva colpire in Italia
Il Viminale: a metà novembre 2016 aveva ricevuto indicazioni di compiere attentati simili a quelli compiuti in Francia e in Belgio
Le indagini di polizia hanno documentato che lo straniero era collegato a un foreign fighter marocchino, già domiciliato nel milanese, con il quale era in contatto tramite social network. Rientrato in Italia il 15 agosto scorso, dopo un prolungato periodo in Tunisia, il cittadino tunisino aveva manifestato chiari indicatori di radicalizzazione.
"A metà novembre 2016 aveva ricevuto indicazioni, da persona a lui nota, di compiere attentati in Italia simili a quelli compiuti in Francia e in Belgio, per ritorsione contro le operazioni dell'Italia in Libia". Lo precisa il Viminale in una nota citando i risultati di "attività investigative, operate anche con la collaborazione internazionale e dei servizi di intelligence".
"Le indagini di polizia - riferisce il Viminale precisando che l'espulsione è stata decisa per "motivi di sicurezza dello Stato" - hanno documentato che lo straniero era collegato a un foreign fighter marocchino, già domiciliato nel milanese, con il quale era in contatto tramite social network. Rientrato in Italia il 15 agosto scorso, dopo un prolungato periodo in Tunisia, "aveva manifestato chiari indicatori di radicalizzazione". Inoltre, il tunisino espulso oggi, che ha 23 anni, "aveva manifestato l'intenzione di lasciare l'Italia quanto prima per unirsi allo Stato Islamico". Con il provvedimento eseguito oggi salgono a 132 gli espulsi con accompagnamento in frontiera dal gennaio 2015, di cui 66 dal 1ø gennaio 2016.