MONDO
Usa 2016
Trump conquista nomination repubblicana: "Non vi deluderò". Speaker della Camera Ryan: unire Paese
Cleveland incorona Trump candidato repubblicano per la presidenza degli Usa: 1.725 i delegati che l'hanno votato, grazie anche al suo Stato di New York. È un grande onore e non vi deluderò, commenta il tycoon. Pence nominato candidato vicepresidente. Appello all'unità del partito dallo speaker della Camera Ryan, che chiede di unire il Paese tutti insieme. Diventa un caso il discorso fotocopia Melania-Michelle.
Ryan ha dato lettura dei risultati del 'roll call', la chiamata al voto dei delegati nel corso della convention, comunicando che il senatore del Texas Ted Cruz, rivale di Trump nelle primarie, si e' aggiudicato 475 delegati arrivando al secondo posto nella competizione elettorale. Terzo risulta poi il governatore dell'Ohio John Kasicj con 129 voti, seguito da Marco Rubio con 113. Al quinto posto Ben Carson, con sette delegati; per finire il senatore del Kentucky Rand Paul, due delegati.
"La prossima volta che ci sara' il discorso sullo stato dell'Unione non so dove saranno Joe Biden e Barack Obama. Ma troverete me li', sullo scranno della Camera, col vicepresidente Mike Pence e il presidente Donald Trump": cosi' lo speaker della Camera Paul Ryan - nei mesi scorsi critico nei confronti del tycoon - ha esordito davanti alla convention repubblicana di Cleveland.
E' Ryan, massima carica istituzionale del partito, a lanciare l'appello all'unita' del Grand Old Party alla convention di Cleveland che ha appena nominato Donald Trump candidato per la presidenza: "Facciamolo, unifichiamo questo Paese - ha detto dal palco -. Quest'anno di sorprese puo' finire nel migliore dei modi".
"Sono il figlio di un grande uomo". Esordisce cosi' sul palco della convention repubblicana a Cleveland Donald Trump Jr, primogenito del candidato alla presidenza che poco prima aveva annunciato sul floor dell'arena la conquistata nomination del padre. Per Donald Trump, dice, "la parola 'impossibile' costituisce solo il punto di partenza". "Il mio mentore, il mio migliore amico, mio padre, se eletto presidente rendera' l'America di nuovo grande. Ancora piu' di prima". Cosi' Trump Jr. ha concluso il suo appassionato intervento, in cui non ha mancato di sferrare un attacco ad Hillary Clinton: "un rischio che l'America non pio' permettersi di correre", sottolinea menzionando anche la posizione della candidata democratica sulla diffusione delle armi. Donald Trump Jr non e' stato comunque il primo tra i figli del candidato presidente a salire sul palco: lo ha preceduto Tiffany, la figlia piu' giovane e forse la meno nota tra gli eredi del tycoon, che pero' parlando a Cleveland si e' rivelata sicura e spigliata. Ha raccontato aneddoti familiari, ha detto che suo padre la "motiva a lavorare, e' capace di tirar fuori il talento delle persone".
Donald Trump continua a 'rompere con la tradizione' alla convention repubblicana e compare a sorpresa in video dopo la conferma ufficiale della nomination. Accetta la candidature (ancora una mossa irrituale, perche' e' previsto che lo faccia di persona nel gran finale giovedi') e lancia la sua corsa fino all'election day di novembre: "Andiamo fino in fondo".
Intanto spunta l'autrice del discorso di Melania Trump alla convention di Cleveland, copiato da un intervento di Michelle Obama nel 2008. Meredith Mciver, dello staff del tycoon, ha ammesso le sue responsabilità e ha chiesto scusa per il plagio, presentando le sue dimissioni. Queste ultime pero' sono state respinte dalla campagna di Trump.