MONDO
Le testimonianze
Tunisia, il racconto dei superstiti: "Rumore di spari, e poi corpi"
Il rumore degli spari, la calma della piscina e della spiaggia che viene infranta, la fuga, la paura e il sollievo per essersi salvati. Sono gli elementi nei racconti dei turisti che si sono salvati ma che hanno visto morire davanti a loro oltre 30 persone
Amanda Roberts “Eravamo vicino la spiaggia quando è cominciato l’attacco. Abbiamo sentito dei suoni strani e visto la polizia a cavallo. E poi persone che scavalcavano il muro e rumore di spari. Qualcuno ha urlato ‘correte se volete vivere’ e siamo scappati tutti, concentrati solo sul raggiungere l’hotel. I miei familiari si sono feriti ai piedi, ma fortunatamente sono stati medicati. Siamo scioccati, ma almeno siamo vivi!”.
Steve Johnson “Eravamo appena arrivati in spiaggia come d’abitudine, abbiamo sentito un rumore che ci sembrava quello dei fuochi d’artificio, ma ovviamente non lo erano. Erano armi. Le persone urlavano ed hanno cominciato a correre. Io e i miei amici ci siamo detti ‘sono armi, scappiamo’ e ci siamo uniti alla massa che correva in direzione degli hotel. Poi, più tardi, abbiamo visto la polizia che portava via i corpi dalla spiaggia”.
Glenn Leathley, madre di una figlia in vacanza “Mia figlia mi ha chiamato in preda al panico verso mezzogiorno. Piangeva e diceva che sparavano sulla spiaggia ma che era riuscita a rientrare in albergo con il suo ragazzo, Mike. Mi ha richiamata poco dopo dicendo che stavano arrivando nella lobby e che lei stava scappando verso un luogo sicuro. Poi ho aspettato che mi richiamasse, non volevo chiamarla io per paura che il suono del telefono la facesse scoprire dai terroristi”.
Paige Sharpe “Stavo aspettando del cibo che avevo ordinato quando ho sentito la storia. Poi ho visto arrivare la gente che correva dalla spiaggia e ci siamo rifugiati nell’hotel. Era il panico”.
Susan Rickett “Mia sorella stava parlando con qualcuno quando hanno sparato ad un uomo che prendeva il sole…”
Elizabeth O'Brien, in vacanza con i figli “Ho visto un pallone che volava collassare, poi il rumore e gli uomini che erano sul pallone (una piccola mongolfiera) correre verso di me. Credevo fossero esplosi dei fuochi d’artificio. Poi ho capito, ho pensato ‘Mio dio, sono spari’. Sono corsa verso il mare dov’erano i miei figli e li ho presi. Siamo corsi verso l’hotel mentre i camerieri gridavano ‘correte, scappate’ e mi sono fermata solo quando siamo arrivati in camera”.