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MONDO

53 milioni di persone alle urne

Turchia, oggi le prime elezioni presidenziali dirette. Erdogan il grande favorito

Fino a ora il presidente era eletto dal parlamento. Super favorito il primo ministro e leader dell'Akp. Alla vigilia delle elezioni arrestato un giornalista indipendente e "dimissioni" del direttore, critico verso il governo, del quotidiano turco Hurriyet

Il primo ministro Recep Tayyip Erdogan
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Oggi per la prima volta nella storia il popolo turco eleggerà direttamente il presidente della Repubblica, fino a ora eletto dal Parlamento. Nella corsa per sostituire Abdullah Gul, l'attuale presidente che non può ricandidarsi per vincoli costituzionali, il favorito è il primo ministro Recep Tayyip Erdogan, leader dell'Akp. Gli altri candidati sono l'ex segretario generale dell'Organizzazione per la cooperazione islamica Ekmeleddin Ihsanoglu e il candidato del filo-curdo Partito democratico del popolo Selahattin Demirtas.
53 milioni le persone chiamate ai seggi.

Alla vigilia delle elezioni presidenziali, la polizia turca ha arrestato a Istanbul il giornalista indipendente Mehmet Baransu, una voce critica nei confronti del premier islamico Recep Tayyip Erdogan, riferisce la stampa di Ankara. Fonti del dipartimento di polizia hanno detto che il giornalista è stato arrestato perchè accusato di "avere indicato coloro che combattono contro il terrorismo come obiettivi, e di averli insultati nella stampa". Baransu ha diffuso ieri su twitter commenti critici sul nuovo procuratore capo di Istanbul.

I media riportano poi la notizia del licenziamento del direttore del quotidiano turco Hurriyet Enis Berberoglu, uno dei pochi ancora critici con il governo del premier islamico Recep Tayyip Erdogan. "Enis Berberoglu ha deciso autonomamente di annunciare le sue dimissioni prima delle elezioni presidenziali in modo da evitare una connotazione politica'', si legge in un comunicato del quotidiano. Erdogan aveva più volte contestato la copertura mediatica fornita dal gruppo Dogan, di cui Hurriyet fa parte, che a sua volta aveva accusato il primo ministro di aver limitato,  in 12 anni di governo, la libertà di espressione.
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