MONDO
Tra i morti un 16enne
Turchia, esplosione a Diyarbakir: 4 morti e 350 feriti
Le esplosioni al raduno del partito filo-curdo Hdp. Si fa strada la pista dell'attentato dopo che il ministro dell'Energia ha escluso l'esplosione accidentale in una centralina elettrica: Erdogan: "Esplosioni sono una provocazione"
Diyarbakir (Turchia)
Quattro morti e 350 feriti. E' il bilancio delle esplosioni al raduno del partito filo-curdo Hdp a Diyarbakir, nel sud-est della Turchia. Si fa strada la pista dell'attentato dopo che il ministro dell'Energia ha escluso l'esplosione accidentale in una centralina elettrica. Subito dopo le due esplosioni, la manifestazione è stata annullata, ma un folto gruppo di giovani militanti curdi ha deciso di restare, e si è scontrato con la polizia, che ha tentato di disperderlo. Sono volati sassi e gli agenti hanno risposto con lacrimogeni e idranti. E mentre in piazza avvenivano i tafferugli, molti abitanti di Diyarbakir hanno fatto sentire la loro protesta percuotendo pentole e coperchi da finestre e balconi.
Gli scoppi hanno avuto luogo nell'affollatissima piazza della città, in un'area a maggioranza curda. Pochi minuti prima, il segretario del partito filo curdo dell'Hdp, Selattin Demirtas ha reso noto il bilancio degli scontri avvenuti ieri, prima e dopo il comizio che ha tenuto ad Erzurum, nel nord est del Paese: "Ci sono stati 200 feriti, di cui 3 gravi, inoltre sono state date alle fiamme 150 automobili appartenenti a nostri sostenitori. Nonostante vi siano delle prove concrete e delle immagini nessuno e' stato fermato dalle autorità".
Le esplosioni sono "una provocazione", ha detto l'attuale Presidente, Tayyip Erdogan, che esprime le sue condoglianze alle famiglie delle vittime. Le autorita' - prosegue Erdogan - stanno indagando con attenzione. Domenica in Turchia si terranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento.
Gli scoppi hanno avuto luogo nell'affollatissima piazza della città, in un'area a maggioranza curda. Pochi minuti prima, il segretario del partito filo curdo dell'Hdp, Selattin Demirtas ha reso noto il bilancio degli scontri avvenuti ieri, prima e dopo il comizio che ha tenuto ad Erzurum, nel nord est del Paese: "Ci sono stati 200 feriti, di cui 3 gravi, inoltre sono state date alle fiamme 150 automobili appartenenti a nostri sostenitori. Nonostante vi siano delle prove concrete e delle immagini nessuno e' stato fermato dalle autorità".
Le esplosioni sono "una provocazione", ha detto l'attuale Presidente, Tayyip Erdogan, che esprime le sue condoglianze alle famiglie delle vittime. Le autorita' - prosegue Erdogan - stanno indagando con attenzione. Domenica in Turchia si terranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento.