MONDO
Lo ha affermato il ministro degli Esteri ucraino
Ucraina, Kiev: "Non possiamo confermare il ritiro delle truppe russe dal confine"
In precedenza un alto funzionario della Guardia di frontiera ucraina aveva confermato l'assenza di forze russe entro 10 km dal confine. Intanto il parlamento ucraino ha approvato un memorandum di pace
Notizie, quelle del governo ucraino, che arrivano mentre è in atto un botta e risposta tra Mosca e la Nato. Il ministero della Difesa russo ha annunciato che le truppe a cui il presidente Vladimir Putin ha ordinato di ritirarsi dalla zona di frontiera con l'Ucraina hanno cominciato i preparativi per il ritiro. Ma la Nato ha replicato: “Provino che stanno facendo quanto dicono”. Le televisioni russe hanno trasmesso immagini di truppe in movimento ma l'esatta posizione e le strade percorse restano non chiare.
Il parlamento ucraino approva un "memorandum di pace"
Dopo l'annuncio del ritiro delle truppe al confine con l'Ucraina da parte di Mosca, segnali disgelo arrivano anche dal parlamento ucraino che ha approvato un memorandum di pace e reciproca comprensione. Il documento prevede l'immediato ritiro delle truppe ucraine dislocate nell'est secessionista e riforme costituzionali che garantiscano più autonomia alle regioni e tutelino lo status della lingua russa.
Prosegue la "guerra" del gas
Prosegue però la “guerra parallela”: quella del gas. L'Ucraina deve pagare una parte "significativa" del suo debito con la Russia e definire un "programma di pagamento" prima che Mosca possa avviare negoziati sul prezzo del gas. Lo ha ribadito il premier russo Dmitri Medvedev, in un'intervista a Bloomberg Tv.
"Deve essere una somma significativa - ha spiegato – che dimostri chiaramente le intenzioni di pagare i loro debiti". Secondo il premier, potrebbe trattarsi di un 3%. L'Ucraina si è detta pronta a pagare i suoi debiti per le forniture di gas, qualora il colosso energetico russo Gazprom le accordi uno sconto sul prezzo del metano, che oggi Kiev paga 485 dollari per mille metri cubi.
Il premier ucraino: "Non pagheremo gas russo"
Il premier ucraino Arseniy Yatsenyuk ha respinto la richiesta russa di pagare in
anticipo le forniture di gas per il mese di giugno, come preteso da Gazprom. In una lettera inviata ai leader Ue, Yatsenyuk ha escluso che "il problema dei pagamenti anticipati possa far parte dell'agenda dei negoziati". Gazprom la scorsa settimana ha avvertito che a partire delle 10 del mattino, ora di Mosca, del 3 giugno, chiuderà i rubinetti se Kiev non pagherà in anticipo le forniture.
Il premier russo: “Gli Usa e i loro alleati ci spingono a una nuova Guerra Fredda”
Sempre a Bloomberg Tv, il premier russo Dmitri Medvedev ha detto che Mosca si sente spinta verso una nuova Guerra Fredda con gli Usa e i loro alleati. Medvedev ha allontanato così le ipotesi su una fase di distensione nella crisi ucraina, a pochi giorni dalle presidenziali di domenica. "Ci stiamo muovendo lentamente, ma inesorabilmente, verso una seconda Guerra Fredda di cui nessuno ha bisogno", ha dichiarato.
L'Ue versa primi aiuti a Kiev per 100 milioni di euro. Pronti altri 500 milioni
Intanto sul fronte economico arrivano buone notizie per Kiev. La Commissione Ue ha proceduto all’esborso della prima tranche di 100 milioni di aiuti all’Ucraina. In totale gli aiuti per l’assistenza macrofinanziaria ammontano 1,61 miliardi di euro. Altri 500 milioni saranno versati nelle prossime settimane.