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MONDO

La crisi ucraina e le misure economiche

Bp 'sfida' le sanzioni Usa, continuano gli affari con Rosneft

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La Bp sfida gli Stati Uniti. Il colosso petrolifero britannico è la prima grande società europea uscita allo scoperto contro le sanzioni imposte oggi dagli Usa contro personalità e compagnie russe per la crisi ucraina.

Bp ha fatto sapere che ignorerà le sanzioni imposte contro Igor Sechin, presidente di Rosneft, una delle più grandi società petrolifere del mondo. Bp ha confermato i suoi investimenti in Rosnfet, peraltro non colpita direttamente dalle sanzioni. Bp, malvista negli Usa dopo il disastro dell'esplosione (20 aprile 2010) della piattaforma Deepwater Horizon, che causo 11 morti e il più grande disastro ambientale della storia, ha detto che al momento sta studiando l'eventuale impatto delle misure punitive Usa sulla sua quota del 19,75% nel capitale di Rosneft.
 
"Restiamo impegnati nel nostro investimento in Rosneft e puntiamo a restare un investitori di successo di lungo termine in Russia", ha reso noto la società.

"Le sanzioni economiche sull'Ucraina saranno sicuramente costose per i Paesi occidentali, ma sono necessarie perché è il modo migliore per far capire alla Russia che l'Occidente considera inaccettabile ciò che ha fatto e sta continuando a fare in Ucraina". Lo ha detto a Parigi il ministro dell'Economia inglese, George Osborne. 
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