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MONDO

Cessate il fuoco dal 15 febbraio

Ucraina, ancora sangue alla vigilia della tregua. Gentiloni: "Molto dipende da Mosca"

Combattimenti e bombardamenti continuano a martoriare il sud-est ucraino alla vigilia della tregua prevista dai nuovi accordi di Minsk. Il ministro degli Esteri al Senato: "L'attenuazione o l'inasprimento delle sanzioni a Mosca, fa sapere il ministro degli Esteri dipende molto da Putin" 

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Combattimenti e bombardamenti continuano a martoriare il sud-est ucraino alla vigilia della tregua prevista dai nuovi accordi di Minsk. E con essi continua ad allungarsi la scia di sangue. Stando a quanto riportano le autorità ucraine e quelle dei separatisti, sono almeno una ventina le persone - molti i civili - che hanno perso la vita nelle ultime 24 ore nel fuoco incrociato del Donbass: un bilancio che non appare come un segnale positivo in vista del cessate il fuoco che dovrebbe scattare alla mezzanotte tra sabato e domenica.

L'attenuazione o l'inasprimento delle sanzioni a Mosca, fa sapere il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni dipende molto da Putin che a Minsk ha ricevuto "un'apertura di credito". Il capo della Fernesina inoltre ha sottolineato il ruolo giocato dall'Alto Rappresentante per la politica estera Federica Mogherini che ha portato avanti la politica del "doppio binario, fermezza e dialogo" con la Russia.

Gentiloni, nuova fase dipende soprattutto da Mosca
"L'impegno sottoscritto a Minsk da Putin è una condizione preliminare perché si apra una fase nuova sulla via della pace, altrimenti c'è il rischio di nuove divisioni" ha detto Gentiloni in Senato. Insieme alle tregua, in Ucraina, ha detto ancora Gentiloni "devono avviarsi dinamiche che portino a un compromesso sostenibile e duraturo, stabilizzando gradualmente la situazione sul terreno e attuando le riforme inclusive e di riconciliazione nazionale che Kiev ha promesso, indispensabili anche nell'ottica di un accordo di associazione con l'Ue". 

Napolitano, rassicurare Russia su accordo Kiev-Ue
Nella sede dei negoziati trilaterali Mosca-Kiev-Bruxelles, oltre alle questioni di carattere energetico, "occorre ricercare soluzioni pratiche per le preoccupazioni della Russia riguardanti l'accordo di associazione Ue-Ucraina" ha detto l'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, condividendo le posizioni in precedenza espresse da Gentiloni, che aveva definito "burocratico" il modo europeo di gestire i propri rapporti di vicinato con l'Ucraina.

La fragile intesa di Minsk
Una maratona durata 17 ore. Putin, Poroshenko, Merkel e Hollande hanno concluso a Minsk il vertice in "formato Normandia" sul conflitto nell'est ucraino con una dichiarazione comune che sostiene gli accordi dello scorso settembre, a partire da un cessate il fuoco che entrerà in vigore dalla mezzanotte di sabato prossimo. Seguirà il ritiro delle armi pesanti anche se resta controversa la zona di Debaltsevo, che Kiev non vuole cedere ai separatisti filorussi negando che le sue truppe siano circondate dai ribelli. Ribadito l'impegno a rispettare la sovranità e l'integrità territoriale ucraina. 



 
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