Ucraina, i ribelli: "Da domani il ritiro delle armi pesanti"

23 febbraio 2015Sempre più fragile la tregua in Ucraina. L'esercito di Kiev si rifiuta di ritirare le armi pesanti dalla prima linea in Oriente. Il motivo, secondo Kiev, sarebbe il mancato stop dei combattimenti da parte dei separtatisti filo-russi che avrebbero continuato ad attaccare nonostante il cessate il fuoco. Secondo fonti del governo ucraino la tregua è stata violata ben 12 volte dai separatisti, che avrebbero anche tentato di attaccare un accampamento militare.

Durante il fine settimana i ribelli e l'esercito ucraino avevano infatti raggiunto un accordo per iniziare un primo scambio di prigionieri e l'inizio del ritiro delle armi pesanti dalla "zona cuscinetto", entrambi adempimenti previsti dal recente accordo di Minsk 2, entrato in vigore da una settimana con la tregua. Da parte dell'autoproclamata repubblica di Donetsk è stato annunciato invece che il ritiro delle armi pesanti partirà da domani e che l'operazione sarà conclusa in 14 giorni. 

Ieri a Kharkiv la precaria tregua è stata scossa da un ordigno che ha ucciso due persone durante una 'marcia della pace'. E questo proprio nel primo anniversario della Rivoluzione di Piazza Maidan che rovesciò Viktor Ianukovich. La giornata si era aperta con un primo gesto di buona volontà: il rilascio di 139 militari ucraini - molti dei quali sono stati visti con stampelle e uno in barella - contro 52 miliziani filorussi, avvenuto a notte fonda presso il villaggio di Zholobok, nella terra di nessuno ma a soli 20 chilometri dalla città di Lugansk.

Se si rispetteranno i patti, entro 15 giorni la zona di sicurezza, secondo il punto 2 dell'accordo di Minsk, dovrà risultare larga almeno 50 km per i pezzi di artiglieria di oltre 100 mm di calibro, almeno 70 km per i lanciarazzi multipli e 140 km per i razzi guidati.