MONDO
Ieri le prime vittime della protesta
Ucraina, convocato il Parlamento per la sfiducia al governo
Il premier Azarov: "In corso tentativo di golpe". Tregua tra manifestanti e polizia in attesa dell'esito di nuovi colloqui. Ieri l'ultimatum al presidente Viktor Yanukovich da uno dei leader dell'opposizione: se non farà delle "concessioni" entro 24 ore, i manifestanti "passeranno all'offensiva"
Kiev
Il Parlamento ucraino si riunirà in seduta straordinaria il 28 gennaio per discutere le dimissioni del governo e l'abrogazione delle leggi anti-protesta. Una riunione richiesta dal presidente Viktor Yanukovich. Lo si apprende dal sito web ufficiale dell'organo legislativo.
Intanto rimbalzano notizie sulle brutalità della polizia. Alle rimostranze internazionali si sono aggiunte le telefonate allo stesso Yanukovich della cancelliera tedesca Merkel e del vicepresdiente americano Joe Biden.
Klitchko fa appello alla cautela
A gettare acqua sul fuoco delle tensioni in Ucraina è intervenuto uno dei leader dell'opposizione - l'ex pugile Vitaly Klitschko - che, dopo l'ultimatum di 24 ore concesso ieri al presidente Viktor Yanukovich, ha esortato tutti ad una tregua nelle piazze fino alle 19, ora italiana. Ieri, lo stesso Klitschko, dopo l'infruttuoso incontro insieme ad altri leader dell'opposizione con il presidente ucraino, aveva lanciato un ultimatum chiedendo elezioni anticipate.
Walesa si offre da mediatore
Intanto l'ex presidente polacco e premier Nobel per la Pace, Lech Walesa si è detto disponibile ad andare in Ucraina a fare da mediatore nel caso in cui ci sia la reale possibilità di raggiungere un accordo tra le parti in conflitto. "Entrambe le parti - ha detto Walesa - usano argomenti sbagliati. Quanto sangue serve? I morti che ci sono stati non sono abbastanza per parlare dell'Ucraina? Chi protesta dovrebbe cambiare idea sulle richieste da avanzare, perché è l'unico modo per avviare una trattativa''.
Le prime vittime della protesta
La protesta filoeuropeista e antigovernativa, che va avanti da due mesi, si è riaccesa violentemente domenica scorsa. Ieri si sono registrati i primi morti. Ma ancora non si sa il numero delle vittime: due per le autorità, cinque per il centro medico dei manifestanti. I morti accertati sarebbero stati uccisi a colpi d'arma da fuoco dalla polizia, che però nega di aver usato proiettili convenzionali. Ma i manifestanti denunciano che sono quattro le persone morte a seguito degli spari delle forze dell’ordine. Tra le vittime, anche un giovane, dopo essere caduto dalla colonnata dello stadio della Dinamo Kiev, ma per le autorità si tratta di fantasie: secondo loro è ancora vivo ed è ricoverato in ospedale perché caduto da un tetto mentre cercava di montare un'antenna. Quanto agli arrestati, finora sono 75.
Secondo i media, manifestante prelevato dall'ospedale e ucciso
Secondo Radio Svoboda, un commando di 10 persone ha rapito e ucciso un manifestante antigovernativo, Iuri Verbitski. L'uomo sarebbe stato prelevato il 21 novembre dall'ospedale Oleksandrivska di Kiev, dove era ricoverato per una ferita a un occhio in seguito a uno scontro con la polizia,insieme a un altro manifestante.
L'appello di Gorbaciov e la posizione russa
Intanto il premio Nobel per la pace Mikhail Gorbaciov ha lanciato un appello a Putin e Obama per una loro mediazione nella crisi politica ucraina, evitando una "pericolosissima escalation" che può portare ad una "catastrofe". La Russia invece ha assicurato che non interverrà in alcun modo negli affari interni dell’Ucraina e deplora “l’evidente ingerenza straniera” nella crisi politica del Paese.
La reazione di Usa e Ue
Intanto Usa e Ue hanno fatto sentire la loro voce: gli Stati Uniti hanno revocato "i visti di diversi ucraini legati alle violenze", mentre il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, ha detto di valutare "la possibilità di azioni a livello Ue". Da parte sua, il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso, ha parlato al telefono con il presidente ucraino Yanukovich, annunciando a quest'ultimo la visita a Kiev, domani, del Commissario per l'allargamento che parlerà con le autorità e i leader dell'opposizione. Barroso ha comunicato inoltre a Yanukovich una nuova missione di mediazione nella capitale ucraina, la settimana prossima, dell'alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune dell'Unione europea, Catherine Ashton.
Merkel non considera sanzioni contro l'Ucraina
Quanto alla Germania, Berlino non considera, al momento, l'ipotesi di sanzioni contro l'Ucraina, malgrado i violenti scontri fra manifestanti anti-governativi e polizia. Lo ha detto Angela Merkel, dopo che esponenti Ue non avevano invece escluso lo scenario. La cancelliera tedesca ha sollecitato il governo ucraino a "proteggere la vita" dei manifestanti dell'opposizione e a garantire le libertà fondamentali, in particolare il diritto di manifestare pacificamente.
Le leggi antiprotesta
Le proteste si sono riaccese domenica dopo l’approvazione di leggi che inaspriscono fortemente le pene per chi partecipa a manifestazioni non autorizzate o occupa edifici pubblici (i dimostranti occupano dal primo dicembre il municipio di Kiev e la sede dei sindacati). Inoltre, pene severe anche per chi monta tende in un luogo pubblico senza permesso e per chi manifesta a volto coperto.
Intanto rimbalzano notizie sulle brutalità della polizia. Alle rimostranze internazionali si sono aggiunte le telefonate allo stesso Yanukovich della cancelliera tedesca Merkel e del vicepresdiente americano Joe Biden.
Klitchko fa appello alla cautela
A gettare acqua sul fuoco delle tensioni in Ucraina è intervenuto uno dei leader dell'opposizione - l'ex pugile Vitaly Klitschko - che, dopo l'ultimatum di 24 ore concesso ieri al presidente Viktor Yanukovich, ha esortato tutti ad una tregua nelle piazze fino alle 19, ora italiana. Ieri, lo stesso Klitschko, dopo l'infruttuoso incontro insieme ad altri leader dell'opposizione con il presidente ucraino, aveva lanciato un ultimatum chiedendo elezioni anticipate.
Walesa si offre da mediatore
Intanto l'ex presidente polacco e premier Nobel per la Pace, Lech Walesa si è detto disponibile ad andare in Ucraina a fare da mediatore nel caso in cui ci sia la reale possibilità di raggiungere un accordo tra le parti in conflitto. "Entrambe le parti - ha detto Walesa - usano argomenti sbagliati. Quanto sangue serve? I morti che ci sono stati non sono abbastanza per parlare dell'Ucraina? Chi protesta dovrebbe cambiare idea sulle richieste da avanzare, perché è l'unico modo per avviare una trattativa''.
Le prime vittime della protesta
La protesta filoeuropeista e antigovernativa, che va avanti da due mesi, si è riaccesa violentemente domenica scorsa. Ieri si sono registrati i primi morti. Ma ancora non si sa il numero delle vittime: due per le autorità, cinque per il centro medico dei manifestanti. I morti accertati sarebbero stati uccisi a colpi d'arma da fuoco dalla polizia, che però nega di aver usato proiettili convenzionali. Ma i manifestanti denunciano che sono quattro le persone morte a seguito degli spari delle forze dell’ordine. Tra le vittime, anche un giovane, dopo essere caduto dalla colonnata dello stadio della Dinamo Kiev, ma per le autorità si tratta di fantasie: secondo loro è ancora vivo ed è ricoverato in ospedale perché caduto da un tetto mentre cercava di montare un'antenna. Quanto agli arrestati, finora sono 75.
Secondo i media, manifestante prelevato dall'ospedale e ucciso
Secondo Radio Svoboda, un commando di 10 persone ha rapito e ucciso un manifestante antigovernativo, Iuri Verbitski. L'uomo sarebbe stato prelevato il 21 novembre dall'ospedale Oleksandrivska di Kiev, dove era ricoverato per una ferita a un occhio in seguito a uno scontro con la polizia,insieme a un altro manifestante.
L'appello di Gorbaciov e la posizione russa
Intanto il premio Nobel per la pace Mikhail Gorbaciov ha lanciato un appello a Putin e Obama per una loro mediazione nella crisi politica ucraina, evitando una "pericolosissima escalation" che può portare ad una "catastrofe". La Russia invece ha assicurato che non interverrà in alcun modo negli affari interni dell’Ucraina e deplora “l’evidente ingerenza straniera” nella crisi politica del Paese.
La reazione di Usa e Ue
Intanto Usa e Ue hanno fatto sentire la loro voce: gli Stati Uniti hanno revocato "i visti di diversi ucraini legati alle violenze", mentre il presidente della Commissione europea, José Manuel Barroso, ha detto di valutare "la possibilità di azioni a livello Ue". Da parte sua, il presidente della Commissione Ue, Josè Manuel Barroso, ha parlato al telefono con il presidente ucraino Yanukovich, annunciando a quest'ultimo la visita a Kiev, domani, del Commissario per l'allargamento che parlerà con le autorità e i leader dell'opposizione. Barroso ha comunicato inoltre a Yanukovich una nuova missione di mediazione nella capitale ucraina, la settimana prossima, dell'alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune dell'Unione europea, Catherine Ashton.
Merkel non considera sanzioni contro l'Ucraina
Quanto alla Germania, Berlino non considera, al momento, l'ipotesi di sanzioni contro l'Ucraina, malgrado i violenti scontri fra manifestanti anti-governativi e polizia. Lo ha detto Angela Merkel, dopo che esponenti Ue non avevano invece escluso lo scenario. La cancelliera tedesca ha sollecitato il governo ucraino a "proteggere la vita" dei manifestanti dell'opposizione e a garantire le libertà fondamentali, in particolare il diritto di manifestare pacificamente.
Le leggi antiprotesta
Le proteste si sono riaccese domenica dopo l’approvazione di leggi che inaspriscono fortemente le pene per chi partecipa a manifestazioni non autorizzate o occupa edifici pubblici (i dimostranti occupano dal primo dicembre il municipio di Kiev e la sede dei sindacati). Inoltre, pene severe anche per chi monta tende in un luogo pubblico senza permesso e per chi manifesta a volto coperto.