MONDO
Fonti del Consiglio: nette divisioni tra Stati membri
Ue divisa sui migranti. Slitta il piano sulle ripartizioni
Battaglia politica e nessuna decisione formale alla riunione Affari Interni Ue di martedì 16 giugno a Lussemburgo. Spaccatura sull'obbligatorietà proposta dalla Commissione per il ricollocamento di 40mila richiedenti protezione internazionale. Inevitabile lo slittamento del piano sotto la presidenza del semestre lussemburghese, al via da luglio
Un ok politico al piano era atteso dal vertice del 25 e 26 giugno, ma è inevitabile che la chiusura del dossier possa slittare al semestre lussemburghese, al via da luglio. E non si esclude che si arrivi a ottobre.
La Commisisone Ue non è tuttavia disposta a fare concessioni in vista del Consiglio Interni. L'Esecutivo comunitario produrrà anche un documento sui rimpatri dei migranti "economici". La linea è quella di intensificarli, velocizzandoli, rafforzando il ruolo di Frontex e lavorando a una maggiore collaborazione con i Paesi di origine per la riammissione. A remare nettamente contro il dossier sono Ungheria e Repubblica Ceca. Polonia, Bulgaria e Romania, con i Paesi Baltici, e la Spagna chiedono che il meccanismo sia su base volontaria. A favore sono Germania, Francia, Austria, Olanda, Svezia, Lussemburgo, Cipro, Malta, Belgio, ma tra questi c'è chi vuole una revisione dei parametri per la ripartizione.