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ITALIA

Intervista al Corriere della Sera

Bagnasco: "Famiglia è papà, mamma e bimbi", scorretto applicare stessi diritti a unioni civili

"Significa trattare allo stesso modo realtà diverse: è un criterio scorretto anche logicamente e, quindi, un'omologazione impropria" afferma il presidente della Cei che interviene anche sul tema dell'immigrazione: "I poveri del mondo non vogliono vivere in modo disumano"

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"Famiglia è papà, mamma, bambini. Scorretto applicare gli stessi diritti ad altre relazioni". Così afferma il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana in un'intervista rilasciata al Corriere della sera sulle unioni civili. "Applicare gli stessi diritti della famiglia ad altri tipi di relazione - dice Bagnasco - è voler trattare allo stesso modo realtà diverse: è un criterio scorretto anche logicamente e, quindi, un'omologazione impropria. I diritti individuali dei singoli conviventi, del resto, sono già riconosciuti in larga misura a livello normativo e giurisprudenziale".

Nell'intervista, il cardinale tocca anche il tema dell'immigrazione. In particolare Bagnasco ribadisce l'accusa di immobilismo lanciata nei giorni scorsi all'indirizzo dell'Onu. "La tragedia di gente che muore dentro a una stiva, in una valigia, cacciata in mare - afferma - è talmente grave e complessa che non può essere risolta né da un singolo Paese e neppure dall'Europa che, comunque, deve fare molto di più. La sede è a livello mondiale, perché si tratta di accogliere e anche di dare possibilità di futuro, tenendo conto dei contesti. Nel contempo, è urgente da una parte aiutare i Paesi di provenienza e, dall'altra, perseguire con rigore scafisti e altri oscuri decisori che speculano sulla pelle dei disperati".

Quanto alla polemica scoppiata nel mondo politico a seguito delle parole di monsignor Nunzio Galantino, segretario della Cei, in particolare, sulla frase con cui paragona la politica a un "piccolo harem di cooptati e di furbi", Bagnasco commenta: "Sono convinto che l'intenzione del segretario generale non sia stata di offendere qualcuno, ma di stimolare il mondo politico a progredire nell'analisi puntuale dei problemi della gente e a decidere provvedimenti efficaci ed equi".
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