Usa 2020, la Corte suprema stoppa Trump: il voto per posta è valido

20 ottobre 2020La Corte Suprema da' una spinta al voto per posta decidendo di non intervenire su una regola fissata dalla Corte Suprema dello Stato della Pennsylvania che considera valide per il conteggio le schede che giungono fino a tre giorni dopo l'Election Day. La decisione di allungare i tempi era stata presa dalla Corte dopo le polemiche sulle carenze del servizio postale e le frasi critiche di Trump sul voto per posta.

Si tratta di un punto importante a favore dei Democratici che il 3 novembre si attendono un'ondata di voti per corrispondenza. Determinante la scelta del presidente della Corte, il giudice John Roberts, che si è schierato con i tre togati liberali (Stephen Breyer, Sonia Sotomayor e Elena Kagan) mentre i colleghi conservatori Clarence Thomas, Samuel Alito, Neil Gorsuch e Brett Kavanaugh hanno accolto il ricorso che era stato presentato dai repubblicani. Quattro a quattro, parità, stallo e dunque non-decisione della Corte sulla richiesta avanzata dal Gop. Il collegio della Corte Suprema dopo la morte di Ruth Bader Ginsburg è ridotto a 8 componenti, in attesa della probabile nomina di Amy Coney Barrett, una scelta che - come testimonia la decisione di oggi - avrà un grande peso sulle decisioni della Corte e lo scenario politico americano. 

Melania Trump scende in campo personalmente per la prima volta nella campagna per la rielezione del marito alla Casa Bianca. Domani, secondo la Casa Bianca, sarà al fianco del presidente in un suo comizio a Erie, in Pennsylvania, uno degli stati in bilico.   

Finora la first lady era rimasta assente dalle apparizioni elettorali, a differenza degli altri membri della famiglia, in parte per la pandemia. Melania era intervenuta alla convention repubblicana ma questa è la sua prima partecipazione ad un comizio in oltre un anno.

In duello tv microfono spento a turni alterni  
Nel secondo ed ultimo duello tv tra Donald Trump e Joe Biden, previsto giovedì notte in Tennessee, verrà spento il microfono del candidato rivale mentre l'altro sta parlando nei due minuti a lui riservati all'inizio di ciascuno dei sei segmenti di 15 minuti di discussione.   Lo ha deciso la commissione per i dibatti presidenziali per evitare che il confronto degeneri in una caotica rissa, come accaduto nella prima sfida. Dopo i due minuti a testa senza interruzioni, i contendenti potranno ingaggiare liberamente la discussione.