Original qstring:  | /dl/rainews/articoli/Usa-assalto-al-Congresso-Fbi-indaga-su-possibili-piani-per-colpire-congressisti-5b09e80d-f7f8-46e0-97c7-0df04878d377.html | rainews/live/ | true
MONDO

Piano preordinato e coordinato?

Usa, l'assalto a Capitol Hill: l'Fbi indaga su possibili piani per colpire congressisti

Insospettiscono le foto dei rivoltosi con manette di plastica, potrebbero essere agenti. Confermata la presenza di sceriffi e poliziotti al comizio di mercoledì scorso

Condividi

Tra le ipotesi che  stanno seguendo gli agenti dell'Fbi che stanno indagando sull'assalto al Congresso, c'è anche quella che tra le migliaia di sostenitori di Trump che hanno invaso Capitol Hill vi potesse essere qualcuno  con l'intenzione di uccidere o prendere in ostaggio deputati, senatori o loro assistenti.

L'attenzione, rivelano fonti dei federali al Washington Post, si  concentrano sulle persone arrestate perché in possesso di armi, o di altri oggetti che potevano essere usati per azioni di violenza su  individui. Si sta dando la caccia a chi ha lasciato una pipe bomb  fuori del quartier generale dei comitati democratico e repubblicano,  mentre è stato arrestato l'uomo alla guida del camion dove sono state  trovate 11 molotov.        Insospettiscono poi le foto che mostrano come alcuni rivoltosi  avessero in mano manette di plastica, tipo quelle usate dalla polizia. "Non stiamo pensando ad un grande complotto, ma siamo curiosi di  sapere cosa volessero fare con queste manette", afferma uno degli  investigatori, sottolineando che al momento non sono emersi foto o  video che mostrerebbero che questi rivoltosi volessero prendere degli  ostaggi.

Una delle possibilità che stanno valutando gli agenti dell'Fbi è che le persone con in mano le manette usate dalla polizia fossero effettivamente degli agenti, o degli ex  agenti delle forze dell'ordine. In effetti, nelle ultime ore è stato confermato che mercoledì a Washington per la giornata pro Trump sono arrivati agenti e poliziotti da altri Stati. Come Chris West, sceriffo di una contea dell'Oklahoma, che ieri in una conferenza stampa ha  ammesso di aver partecipato al comizio, ma ha negato di aver messo piede nel Congresso, smentendo che sia sua la foto circolata sui social media.

In Texas, lo sceriffo della Bexar County ha annunciato che una delle sue vice, Roxanne Mathai, è sotto inchiesta interna dopo aver postato foto in cui appare all'interno del Congresso. Nei confronti dell'agente non sono state mosse incriminazioni.

L'Fbi insiste nell'urgenza di determinare se vi sia stato un piano preordinato e coordinato per l'assalto al Congresso per poterne individuare i responsabili in vista del nuovo appello alla mobilitazione che sugli account social dell'estrema destra Usa stanno circolando per il 17 gennaio. "Solo perché avete lasciato Washington, non è detto che non potete ricevere qualcuno alla vostra porta se scopriamo che avete partecipato a un'azione criminale", è il monito che Steve D'Antuono, il capo dell'Fbi di Washington, ha lanciato ai rivoltosi. E in effetti, tra ieri e oggi sono stati effettuati  arresti in Arkansas e in Florida. Ed è stato incriminato il deputato statale della West Virginia, Derrick Evans, che ha partecipato all'assalto documentando tutto con una diretta video.

Condividi