MONDO
Spunta falsa lettera dello Ior su Montepaschi creata da imputati
Vatileaks. Chaouqui: "Non ho mai fatto sesso con Vallejo"
Nell'udienza, oltre a lunghe spiegazioni sull'attività Cosea e sul fatto di non aver mai minacciato Vallejo per fargli consegnare i documenti ai giornalisti Nuzzi e Fittipaldi, né che lo abbiano fatto questi ultimi ("lui aveva bisogno di dimostrare il gran lavoro fatto per il Vaticano, aspirava a diventare prima segretario della Segreteria per l'Economia poi revisore generale"), è spuntata una lettera con falsa intestazione Ior che sarebbe stata prodotta dall'imputata con la collaborazione del prelato spagnolo. In una mail dell'8 gennaio 2015 Chaouqui invia un testo a Vallejo e gli chiede di trascriverlo su carta intestata dello Ior. Il presidente Dalla Torre ha sottolineato che vi si parlava del caso Montepaschi. "E' una cavolata - ha replicato Chaouqui -. Volevo solo mettere alla prova Vallejo che si vantava di avere tutte le carte intestate della Santa Sede". "E chi è Paolo, di cui si parla nella mail?", è stato chiesto. "Non ricordo, mi sembra un altro giornalista. Anche il testo non l'ho scritto io, era un lettera che girava, io l'ho ricevuta". Sottoposta allo Ior, la lettera (che recava la firma dell'allora vice presidente) è stata riconosciuta come falsa.
Successivamente in un whatsapp a Vallejo, Chaouqui avverte: "Su Rai 3 va in onda la puntata che ho fatto io sul Montepaschi". "Forse posso aver contribuito all'impostazione scenica - ha spiegato Chaouqui, con qualche esitazione -. Comunque nessun legame con la lettera". La trasmissione citata si riferisce a una puntata di Report del 23 novembre 2014. "Vallejo Balda apprezzava quel programma - ha detto -. Comunque non mi sono mai occupata di Montepaschi all'interno della Santa Sede". I pm le hanno anche chiesto: "lei ha mai avuto contatti con Report?". "Assolutamente sì - è stata la risposta -. Non solo io ma anche Vallejo Balda". E qui la donna ha prodotto trascrizioni di conversazioni tra Vallejo e il giornalista Paolo Mondani, in cui il prelato risponde a domande. "Mondani mi chiese anche conferma delle cose da lui dichiarate - ha aggiunto - ma io decisi di non rispondere". "Vallejo - ha proseguito la donna - decise di partecipare a volto coperto a una trasmissione di Report. Su whatsapp mi comunicò: 'Sono stato da Paolo e abbiamo fatto il video'. Allora io decisi di avvertire il cardinale Santos Abril", presidente della Commissione Ior.
Chaouqui, oltre a negare di aver mai passato documenti riservati a Nuzzi ("solo il biglietto d'invito per la terrazza alle canonizzazioni e una rassegna stampa sul Vatican asset management") ha anche negato di far parte dei servizi segreti: "E' surreale. Ho solo avuto incarichi da aziende del campo della sicurezza". Al termine dell'udienza il promotore di giustizia Gian Pietro Milano ha chiesto la trasmissione degli atti riguardanti una persona frequentata da mons. Vallejo, l'astrologo Mauro Iacoponi. L'uomo è stato citato dalla Chaouqui dicendo che "è stato lui a fornire il telefonino, nascosto nella biancheria, a mons. Vallejo nel periodo in cui era agli arresti domiciliari, a fini di inquinamento delle prove". La scoperta da parte della Gendarmeria ha fatto sì che Vallejo sia stato poi di nuovo rinchiuso in cella, dove si trova tuttora. L'intento dei pm vaticani di aprire un nuovo fascicolo. Si riprende lunedì.