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MONDO

Asta truccata

Vatileaks, Chaouqui e il marito indagati a Roma. Il processo in Vaticano slitta al 7 dicembre

Una struttura di proprietà del comune che nel 2010, sarebbe stata acquistata da una
società immobiliare (ritenuta riconducibile a uomini della curia ternana) con un'asta considerata truccata dagli investigatori. Il processo Vatileaks2 è stato aggiornato al 7 dicembre, quando inizierà il dibattimento

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La pr Francesca Immacolata Chaouqui, al centro dello scandalo Vatileaks 2, è indagata dalla procura di Roma assieme al marito Corrado Lanino per la vicenda della compravendita del castello di San Girolamo, a Narni. Il procedimento è stato avviato sulla base degli atti giunti per competenza dalla Procura di Terni. I magistrati umbri procedevano per i reati di estorsione e intrusione informatica. Il fascicolo è stato affidato ai pm Stefano Pesci e Nicola Maiorano.  

L'inchiesta nasce da un filone di quella condotta sempre a Terni sul dissesto della curia locale e su una serie di operazioni immobiliari tra cui la compravendita del castello di San Girolamo, a Narni. Una struttura di proprietà del comune che nel 2010, secondo gli inquirenti, venne acquistato da una società immobiliare (ritenuta riconducibile a uomini della curia ternana) con un'asta considerata truccata dagli investigatori.

In questo ambito sono emerse intercettazioni telefoniche che hanno portato all'iscrizione della Chaouqui e del marito. Dagli accertamenti sarebbero poi emerse possibili intrusioni in computer legati in qualche modo al Vaticano.

Il processo in Vaticano
 Intanto, la seconda udienza del processo 'Vatileaks 2', che oggi avrebbe dovuto vedere gli interrogatori di mons. Lucio Vallejo Balda, ex segretario della Commissione Cosea sulle finanze vaticane, e della stessa Chaouqui, è durata meno di un quarto d'ora ed è stata aggiornata al 7 dicembre, vigilia dell'apertura della Porta Santa da parte del Papa. 

Registrata la presenza di tutti e cinque gli  imputati - oltre a Vallejo e Chaouqui l'ex collaboratore della Cosea, Nicola Maio, e i due giornalisti Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi - il presidente Giuseppe Dalla Torre ha comunicato che l'avv. Sgrò, nominata di fiducia dalla Chaouqui dopo la revoca del precedente difensore Agnese Camilli, aveva chiesto un rinvio di almeno cinque giorni per studiare le carte e proporre i propri atti difensivi. Non avendo il promotore di giustizia Gian Pietro Milano fatto opposizione, il Tribunale - dopo dieci minuti di camera di consiglio - ha concesso i termini a difesa richiesti, fissando a sabato 5 dicembre la scadenza per il solo avvocato Sgrò per proporre prove e testimoni a discarico e a lunedì 7 la nuova data per l'inizio del dibattimento.
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