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ECONOMIA

Banca d'Italia

Visco celebra Federico Caffè: non cedete agli idoli. "Lo Stato investa più nella scuola"

"Lo Stato non è il datore di lavoro di ultima istanza"

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La progressiva "crescita delle disuguaglianze" può essere colmata attraverso l'istruzione, la legalità e le riforme. Parola del governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, che ha moderato un dibattito su Federico Caffè durante un convegno all'Università RomaTre.    

"Perché c'è questa crescita nella disuguaglianza che osserviamo?", ha esordito Visco. "Non esiste un capitale umano per sempre, ma uno per ogni epoca. Nel medioevo Carlo Magno era il più dotato di capitale umano ed era capace di condurre i suoi soldati in battaglia, ma nel '900 il capitale umano sta nella conoscenza, quello che si apprende sui banchi di scuola fa la differenza. Oggi si parla di competenze, di spirito critico e si parla di investire su se stessi per tutta la vita. Possiamo prevedere che tipo di capitale umano ci sarà nel futuro? E' molto difficile. Il progresso è straordinario e questo porta a affrontare un periodo di transizione lungo prima che si trovi una opportunità di lavoro per tutti".    

Secondo Visco, "c'è un problema diffuso che va al di là del livello di istruzione scolastica, ma riguarda l'ambiente complessivo, la legalità e le riforme che 'costano poco', ma che in realtà costano moltissimo se continueremo a restare così indietro. Dobbiamo fare uno sforzo per creare ambiente in cui vivere e produrre sia possibile e riconosciuto come utile", ha concluso. 
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