ECONOMIA
Venerdì i nomi dei responsabili
Volkswagen, ministro tedesco ammette: "Test truccati anche in Europa". Procura Torino apre inchiesta
Gli accertamenti riguardano le vetture in circolazione in Italia. In Europa sarebbero stati manipolati i veicoli con motori diesel 1.6 e 2.0. "Fca è tra le società nel mondo più rispettose dell'ambiente", ha detto il presidente John Elkann. Intanto voci di un possibile coinvolgimento della Bmw fanno crollare il titolo in Borsa. Crollano anche le azioni della Fca
Roma
Si allarga lo scandalo Volkswagen. Il ministro dei Trasporti tedesco Alexander Dobrindt ammette che sono stati truccati i dati sull'inquinamento anche in Europa e la procura di Torino apre un inchiesta per accertare se siano coinvolte anche vetture in circolazione in Italia. "Siamo stati informati che anche in Europa i veicoli con motori diesel 1.6 e 2.0 sono stati manipolati", ha detto Dobrindt a Fox News, aggiungendo che non è ancora chiaro di quanti veicoli si tratti. E si scopre anche che lo scorso aprile, Volkswagen avrebbe inviato ai proprietari californiani di vetture diesel una lettera per informarli della necessità di un richiamo per problemi di emissioni.
Domani invece Volkswagen potrebbe fare i nomi dei responsabili dei test anti-smog e anche quello del successore dell'ad Martin Winterkorn che lascia con una pensione da 28,6 milioni di euro e 33 milioni di liquidazione. Intanto anche il cda dell'azienda automobilistica comincerebbe a perdere pezzi. Secondo la Cnbc, citando alcune fonti, anche Wolfgang Hatz di Porsche e Ulrich Hackenberg di Audi starebbero per lasciare il consiglio di amministrazione di Volkswagen.
Secondo l'agenzia Bloomberg potrebbe essere Matthias Mueller, numero uno di Porsche, il candidato in pole position per rimpiazzare al vertice di Volkswagen Martin Winterkorn. L'agenzia di stampa americana cita fonti vicine al dossier secondo cui la famiglia Porsche-Piech, principale azionista, sarebbe così orientata. La decisione finale non è ancora presa e il consiglio di sorveglianza dovrebbe discuterne domani.
Crollano le Borse europee, precipitano i titoli Fca e di Bmw
Milano e Francoforte perdono il 2,4%, Parigi il 2,5%. A picco i titoli auto: Fca lascia sul terreno oltre il 7%, Bmw il 5,1. Poco mossa invece Volkswagen dopo il tracollo delle ultime sedute.
BMW smentisce indiscrezioni di stampa che hanno fatto crollare il titolo in Borsa
Bmw non manipola le emissioni dei motori diesel o i test relativi e rispetta la legge in ogni Paese. Lo ha dichiarato la casa tedesca dopo le indiscrezioni di stampa che parlavano di modelli con emissioni di ossido di azoto sopra i tetti consentiti, proprio come Volkswagen. Bmw ha sottolineato che sulle sue auto non c'è alcun software capace di regolare i cicli di emissione durante i test.
La Germania controllerà anche i motori diesel di altre marche
"Siamo stati informati che ci sono anche macchine con motori diesel di cilindrata 1,6 e 2 litri che sono coinvolte dal problema anche in Europa". Così il ministro tedesco dei Trasporti, Alexander Dobrindt, parlando con la stampa a Berlino in riferimento allo scandalo delle emissioni truccate che sta scuotendo la Volkswagen. . Il ministero dei trasporti, ha aggiunto Dobrindt, sta anche indagando su vetture di altri produttori di auto nell'ambito della sua inchiesta sullo scandalo Volkswagen.
Delrio: anche in Italia controlli a campione
"Dopo il caso Volkswagen controlli a campione in Italia su 1.000 auto di tutti i marchi". Lo scrive il ministro dei Trasporti e Infrastrutture, Graziano Delrio, su Twitter. Si pensa che le automobili che hanno montato la centralina all'origine della truffa sulle emissioni in Italia interessate, possano essere "attorno al milione, ha sostenuto il ministro e "il costo per controllare un'auto è di circa 8.000 euro, per cui non possiamo controllarle tutte e così faremo controlli a campione".
L'inchiesta della procura di Torino
Il fascicolo a Torino è stato aperto alcuni giorni fa dal pm Raffaele Guariniello, che si avvale della collaborazione dei carabinieri del Nas. Ipotizzati i reati di frode e di disastro ambientale. Gli accertamenti verranno estesi anche ad altre marche automobilistiche.
Moody's rivede l'outlookl rating da "stabile" a "negativo"
Moody's ha abbassato a 'negativo' da 'stabile' l'outolook dei rating di Volkswagen. Confermato, invece, il merito di credito 'A2' per il lungo termine non garantito e 'Prime-1' per il breve.
Elkann: "Fca rispettosa dell'ambiente"
"Sono particolarmente felice che Fca sia tra le società nel mondo più rispettose dell'ambiente" ha detto John Elkann, presidente di Fca, in riferimento allo scandalo Volkswagen. Elkann ha ricordato che questo risultato è stato riconosciuto dal premio Dow Jones su Sustainability Index assegnato quest'anno. "Indubbiamente - ha aggiunto Elkann senza commentare nello specifico il caso dell'azienda tedesca -tutto quello che è stato detto da Sergio Marchionne sui benefici del consolidamento continua a valere a prescindere da quello che e' accaduto a Volkswagen".
Ad aprile l'avviso ai clienti californiani
Intanto si scopre che già lo scorso aprile, sentendosi il fiato sul collo dell'agenzia californiana per il controllo dell'ambiente, la 'Volkswagen of America Inc.' aveva inviato una lettera ai suoi clienti proprietari di vetture diesel Audi e Volkswagen per una generica "azione di richiamo per problemi di emissioni" dei gas di scarico. Ai proprietari delle vetture con i motori a rischio di non superare i periodici test veniva detto di portare l'auto al rivenditore dove sarebbe stato installato un nuovo software per assicurare che le emissioni dai tubi di scappamento venissero "ottimizzate per operare efficentemente".
Volkswagen però non chiarì che l'operazione era stata avviata solo per rispettare con un escamotage i severi standard qualitativi delle autorità di controllo locali. Tra questi stavano da mesi aumentando le perplessità sulle macroscopiche differenze tra le emissioni registrate in laboratorio (quelle truccate appunto con il software che alterava i risultati) e quelli nelle prove su strada, dove il programma che abbassa i livelli di emissioni di gas inquinanti non funzionava. I funzionali del Air Resources Board della California, e gli omologhi federali dell'EPA (Ente per la protezione ambientale) acconsentirono a dicembre del 2014 all'operazione di richiamo volontario delle auto diesel di Volkswagen con motore 2 litri prodotti tra il 2010 ed il 2014 per risolvere quello che la società tedesca sosteneva essere un innocente malfunzionamento tecnico e di facile soluzione che avrebbe potuto far scambiare il motore per più inquinante di quanto la società non attestasse. In sintesi, il piano per nascondere il danno causato dai motori non in linea con gli standard ambientali più aggiornata, era stato progettato da tempo.
Domani invece Volkswagen potrebbe fare i nomi dei responsabili dei test anti-smog e anche quello del successore dell'ad Martin Winterkorn che lascia con una pensione da 28,6 milioni di euro e 33 milioni di liquidazione. Intanto anche il cda dell'azienda automobilistica comincerebbe a perdere pezzi. Secondo la Cnbc, citando alcune fonti, anche Wolfgang Hatz di Porsche e Ulrich Hackenberg di Audi starebbero per lasciare il consiglio di amministrazione di Volkswagen.
Secondo l'agenzia Bloomberg potrebbe essere Matthias Mueller, numero uno di Porsche, il candidato in pole position per rimpiazzare al vertice di Volkswagen Martin Winterkorn. L'agenzia di stampa americana cita fonti vicine al dossier secondo cui la famiglia Porsche-Piech, principale azionista, sarebbe così orientata. La decisione finale non è ancora presa e il consiglio di sorveglianza dovrebbe discuterne domani.
Crollano le Borse europee, precipitano i titoli Fca e di Bmw
Milano e Francoforte perdono il 2,4%, Parigi il 2,5%. A picco i titoli auto: Fca lascia sul terreno oltre il 7%, Bmw il 5,1. Poco mossa invece Volkswagen dopo il tracollo delle ultime sedute.
BMW smentisce indiscrezioni di stampa che hanno fatto crollare il titolo in Borsa
Bmw non manipola le emissioni dei motori diesel o i test relativi e rispetta la legge in ogni Paese. Lo ha dichiarato la casa tedesca dopo le indiscrezioni di stampa che parlavano di modelli con emissioni di ossido di azoto sopra i tetti consentiti, proprio come Volkswagen. Bmw ha sottolineato che sulle sue auto non c'è alcun software capace di regolare i cicli di emissione durante i test.
La Germania controllerà anche i motori diesel di altre marche
"Siamo stati informati che ci sono anche macchine con motori diesel di cilindrata 1,6 e 2 litri che sono coinvolte dal problema anche in Europa". Così il ministro tedesco dei Trasporti, Alexander Dobrindt, parlando con la stampa a Berlino in riferimento allo scandalo delle emissioni truccate che sta scuotendo la Volkswagen. . Il ministero dei trasporti, ha aggiunto Dobrindt, sta anche indagando su vetture di altri produttori di auto nell'ambito della sua inchiesta sullo scandalo Volkswagen.
Delrio: anche in Italia controlli a campione
"Dopo il caso Volkswagen controlli a campione in Italia su 1.000 auto di tutti i marchi". Lo scrive il ministro dei Trasporti e Infrastrutture, Graziano Delrio, su Twitter. Si pensa che le automobili che hanno montato la centralina all'origine della truffa sulle emissioni in Italia interessate, possano essere "attorno al milione, ha sostenuto il ministro e "il costo per controllare un'auto è di circa 8.000 euro, per cui non possiamo controllarle tutte e così faremo controlli a campione".
L'inchiesta della procura di Torino
Il fascicolo a Torino è stato aperto alcuni giorni fa dal pm Raffaele Guariniello, che si avvale della collaborazione dei carabinieri del Nas. Ipotizzati i reati di frode e di disastro ambientale. Gli accertamenti verranno estesi anche ad altre marche automobilistiche.
Moody's rivede l'outlookl rating da "stabile" a "negativo"
Moody's ha abbassato a 'negativo' da 'stabile' l'outolook dei rating di Volkswagen. Confermato, invece, il merito di credito 'A2' per il lungo termine non garantito e 'Prime-1' per il breve.
Elkann: "Fca rispettosa dell'ambiente"
"Sono particolarmente felice che Fca sia tra le società nel mondo più rispettose dell'ambiente" ha detto John Elkann, presidente di Fca, in riferimento allo scandalo Volkswagen. Elkann ha ricordato che questo risultato è stato riconosciuto dal premio Dow Jones su Sustainability Index assegnato quest'anno. "Indubbiamente - ha aggiunto Elkann senza commentare nello specifico il caso dell'azienda tedesca -tutto quello che è stato detto da Sergio Marchionne sui benefici del consolidamento continua a valere a prescindere da quello che e' accaduto a Volkswagen".
Ad aprile l'avviso ai clienti californiani
Intanto si scopre che già lo scorso aprile, sentendosi il fiato sul collo dell'agenzia californiana per il controllo dell'ambiente, la 'Volkswagen of America Inc.' aveva inviato una lettera ai suoi clienti proprietari di vetture diesel Audi e Volkswagen per una generica "azione di richiamo per problemi di emissioni" dei gas di scarico. Ai proprietari delle vetture con i motori a rischio di non superare i periodici test veniva detto di portare l'auto al rivenditore dove sarebbe stato installato un nuovo software per assicurare che le emissioni dai tubi di scappamento venissero "ottimizzate per operare efficentemente".
Volkswagen però non chiarì che l'operazione era stata avviata solo per rispettare con un escamotage i severi standard qualitativi delle autorità di controllo locali. Tra questi stavano da mesi aumentando le perplessità sulle macroscopiche differenze tra le emissioni registrate in laboratorio (quelle truccate appunto con il software che alterava i risultati) e quelli nelle prove su strada, dove il programma che abbassa i livelli di emissioni di gas inquinanti non funzionava. I funzionali del Air Resources Board della California, e gli omologhi federali dell'EPA (Ente per la protezione ambientale) acconsentirono a dicembre del 2014 all'operazione di richiamo volontario delle auto diesel di Volkswagen con motore 2 litri prodotti tra il 2010 ed il 2014 per risolvere quello che la società tedesca sosteneva essere un innocente malfunzionamento tecnico e di facile soluzione che avrebbe potuto far scambiare il motore per più inquinante di quanto la società non attestasse. In sintesi, il piano per nascondere il danno causato dai motori non in linea con gli standard ambientali più aggiornata, era stato progettato da tempo.