SPORT
Agenzia mondiale antidoping
Wada: doping di Stato in Russia dal 2010 al 2015 Coinvolti tutti gli sport
Rese note le conclusioni della commissione indipendente dell'Agenzia mondiale antidoping che ha indagato sulle gravi accuse rivolte alla Russia in merito alle Olimpiadi invernali a Sochi nel 2014. Putin: rischio di scissione del movimento olimpico
Wada: doping Russia diretto da ministero dello Sport e i servizi segreti
A capo del sistema di falsificazione dei test antidoping per gli atleti russi, tra 2010 e 2015, c'era il ministero dello sport di Mosca, con la collaborazione dei servizi di sicurezza (l'Fsb, ex Kgb) e del centro nazionale di preparazione del Team Russia, sostiene il rapporto dell'Agenzia mondiale antidoping.
Il rapporto conferma le denunce dell'ex direttore del laboratorio antidoping russo, Grigory Rodchenkov, fuggito negli Usa dopo la morte in circostanze poco chiare di due colleghi. McLaren garantisce che le principali conclusioni del suo rappporto "sono supportate da prove" e ha definito "metodo di sparizione dei casi positivi" il modo in cui i test sfavorevoli agli atleti russi venivano fatti 'sparire'. Mc Laren sostiene che di tutto ciò veniva costantemente informato, in occasione dei Giochi di Sochi, il viceministro dello Sport, Yuri Nagornykh e sottolinea il fatto che, a suo dire "il Ministro dello Sport non potesse non essere a conoscenza della cosa, viste le dimensioni del fenomeno".
Il sistema coinvolse "tutti gli sport" dal 2010 1l 2015
Dunque lo Stato russo avrebbe coperto e favorito il doping nello sport e non solo per l'atletica leggera. Sono almeno 312 i casi di manipolazione dei test antidoping che avvenivano nel laboratorio di Sochi ed in quello di Mosca: secondo la commissione Wada il sistema messo in piedi dal ministero dello Sport cominciò con Vancouver nel 2010, coinvolse "in pratica tutti gli sport", ebbe effetto anche a Londra 2012, ai mondiali di atletica di Mosca 2013 ed a quelli di nuoto di Kazan 2015.
Richard McLaren, capo della commissione indipendente della Wada, parla anche di "assistenza e partecipazione attiva" dei servizi segreti e di "un sistema di falsificazione" dei test ordinati dalle autorità politiche.
Il laboratorio di Sochi in particolare operò per consentire ad atleti russi dopati di competere ai Giochi 2014, e tutto sotto indicazione del ministro dello sport di Mosca, con il controllo dei servizi segreti. "Dei campioni relativi ai controlli antidoping ai Mondiali di atletica 2013 sono stati scambiati prima che la Federatletica internazionale (la Iaaf) potesse recuperarli per ulteriori indagini. Alla fine dei Mondiali, il laboratorio di Mosca ha tenuto da parte delle provette positive, riaprendole per sostituire l'urina contaminata con altra "pulita", prima che fossero inviate ad un altro laboratorio, come da richiesta della Iaaf", si legge nel rapporto di McLaren.
McLaren: su Rio decida il Comitato olimpico
Richard McLaren dice alla conclusione del suo lavoro di "aver considerato" l'ipotesi di raccomandare l'esclusione totale della Russia dai Giochi di Rio, ma poi di aver deciso di non farlo. Ora chiede con urgenza al Cio di "elaborare e prendere conoscenza delle informazioni e di regolarsi come riterrà più opportuno".
Usa e Canada: atleti russi fuori da Rio
Stati Uniti e Canada avevano chiesto nei giorni scorsi il bando di tutti gli atleti russi dagli imminenti Giochi di Rio nel caso di emersione di prove schiaccianti dal rapporto McLaren.
Putin sospende tutti i dirigenti coinvolti ma evoca rischio scissione
Tutti i dirigenti pubblici accusati nel rapporto Wada di essere coinvolti nello scandalo doping
saranno temporaneamente sospesi dai loro incarichi fino alla fine delle indagini: lo ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin, citato dall'agenzia Interfax, che tuttavia evoca il rischio scissione: "Il movimento olimpico, che ha un colossale ruolo unificatore per l'umanità, potrebbe di nuovo trovarsi sull'orlo di una scissione", si legge in una nota del Cremlino. La situazione "rievoca involontariamente un'analogia con l'inizio degli anni '80", quando "molti Paesi dell'Occidente per l'intervento delle truppe sovietiche in Afghanistan boicottarono le Olimpiadi di Mosca, e quattro anni dopo l'Urss per ritorsione rispose con il boicottaggio dei Giochi di Los Angeles".