MONDO
The New Yorker
Weinstein aveva un "esercito di spie" per soffocare le accuse: da giornalisti a ex agenti segreti
Un nuovo articolo di Ronan Farrow approfondisce il caso
Weinstein’s campaign to silence allegations included hiring undercover ex-Mossad agents to track women & reporters: https://t.co/lPJM0cPc5n
— Ronan Farrow (@RonanFarrow) 6 novembre 2017
Tra le agenzie di sicurezza private ingaggiate da Weinstein a partire dell'autunno 2016 anche Black Cube, gestita da ex ufficiali dell'intelligence israeliana, tra cui il Mossad. Un'altra era il colosso Kroll, scrive il settimanale.
Due investigatori di Black Cube incontrarono l'attrice Rose McGowan prima che lei accusasse pubblicamente Weinstein di stupro per acquisire informazioni. Uno degli investigatori registrò segretamente quattro incontri con l'attrice fingendosi un attivista per i diritti delle donne, scrive il New Yorker.
La spia usò un'identità falsa per parlare con una giornalista, sostenendo di avere del materiale contro il magnate di Hollywood, con l'obiettivo di venire a conoscenza dei nomi delle donne che parlavano con i media degli abusi subiti.Weinstein e i suoi investigatori fecero uso anche di giornalisti per ottenere particolari dalle donne che lo accusavano di stupri e molestie.
Nel corso di un anno, Weinstein e il suo team accumularono informazioni su decine di persone, compilando profili personali con indicazioni sulle loro storie sessuali o personali con l'obiettivo di contraddire, screditare o intimidire le accusatrici.