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ITALIA

Lettera-appello davanti allo stabilimento di Carinaro

Whirlpool -Indesit, Bambina racconta: "Papà non gioca più". Commozione ai cancelli

La figlia di un operaio dello stabilimento di Carinaro - di cui è stata annunciata la chiusura - ha letto la sua lettera-appello davanti ai cancelli della fabbrica alla presenza del cardinale Crescenzio Sepe

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"Rivogliamo il nostro papà come prima, giocherellone, ora non esce più di casa, è cambiato". Sono le parole di una bambima, la figlia di uno degli operai dello stabilimento Whirpool-Indesit di Carinaro (Caserta) destinato alla chiusura.  

La bambina legge la sua lettera-appello davanti ai cancelli della fabbrica alla presenza del cardinale Crescenzio Sepe. "Da giovedì - dice Maria Rita, 8 anni, figlia di un addetto dello stabilimento - il mio papà è cambiato. Ieri ha caricato in auto me le mie quattro sorelle e ci ha portate qui. Gli ho detto: 'papà, ma questo non è il tuo lavoro, qui c'è solo tanta confusione. Prima dicevi che facevi le lavatrici, poi i frigoriferi e poi i piani cottura. Cosa devo rispondere ai miei amici quando mi chiedono tuo padre cosa fa?' Lui mi ha risposto: 'Maria Rita non lo so"'. A queste parole la commozione è generale davanti ai cancelli.

Maria Rita dal piccolo palco allestito dai manifestanti continua a leggere: "Gli ho chiesto 'Adesso non mangiamo più? Non ci porterai più alle giostre?' Vi prego: io e le mie sorelle rivogliamo il nostro papà come prima, giocherellone", dice con indosso una maglietta bianca con la scritta "Chi penserà a noi domani?".    

Il cardinale Sepe, arcivescovo di Napoli e originario di Carinaro, accarezza la bimba aggiungendo: "Gettare sulla strada tanta persone è qualcosa che coinvolge le famiglie, le mogli e i figli. Non possiamo permettere che tanti bambini perdano la felicità".
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