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ECONOMIA

La vertenza

Whirlpool-Indesit, protesta per gli esuberi. Renzi promette il suo impegno

Questa mattina incontro con il premier e i lavoratori dell'azienda. Presenti al tavolo anche il Presidente della Regione Campania; la deputata Assunta Tartaglione, e l'eurodeputata Pina Picierno. I rappresentanti sindacali hanno riferito: "Il presidente ci ha assicurato che il Governo aprirà con Whirlpool un tavolo istituzionale a Palazzo Chigi per far sì che le produzioni restino in provincia di Caserta"

Indesit, Whirlpool: lavoratori Caserta bloccano superstrada (ANSA/ABBATE)
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"Il presidente ci ha assicurato che il Governo aprirà con Whirlpool un tavolo istituzionale a Palazzo Chigi per far sì che le produzioni restino in provincia di Caserta". Questa la sintesi dell'incontro di questa mattina tra il premier Matteo Renzi e gli operai dello stabilimento Indesit di Carinaro. Un incontro avuto a margine della visita a Pompei del presidente del consiglio.

Al tavolo, organizzato negli uffici della Soprintendenza di Pompei (Napoli), erano presenti una delegazione di lavoratori e, oltre al premier, anche il Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro; la deputata Assunta Tartaglione; e l'eurodeputata Pina Picierno oltre al candidato del centrosinistra alla Presidenza della Regione Campania, Vincenzo De Luca. 

"Il presidente ci ha assicurato che il Governo aprirà con Whirlpool un tavolo istituzionale e che si impegnerà direttamente nella vicenda", hanno riferito i rappresentanti sindacali dopo che Renzi li "ha rassicurati", come ha detto Giovanni Letizia, segretario Cisl Caserta.

 Il premier sentirà quindi in prima persona i vertici della Whirlpool per discutere delle sorti dello stabilimento nel Casertano, ha confermato  il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, al termine dell'incontro dicendo che "Renzi si è impegnato ad intervenire direttamente sulla vicenda".

Gli operai dello stabilimento in provincia di Caserta hanno voluto illustrare al premier la loro la situazione dopo l’annuncio del piano da 1.335 esuberi presentato da Whirlpool-Indesit che ha provocato la reazione dei lavoratori e dei sindacati. La doccia fredda è arrivata due giorni fa insieme alle prime dure proteste, a una giornata di mobilitazione e assemblee negli impianti.  

Particolarmente tesa la situazione ieri a Carinaro, nel Casertano, dove ha sede una delle fabbriche che secondo i piani dell'azienda dovrebbero essere chiuse. Circa 400 lavoratori hanno presidiato lo stabilimento e, dopo aver bloccato il deposito merci, si sono diretti sulla vicina superstrada Giugliano-Marcianise, che fiancheggia l'insediamento industriale. La circolazione è stata interrotta.

Il segretario generale della Cgil Campania, Franco Tavella, ha parlato di una reazione dovuta rispetto a "una scelta incomprensibile e di una brutalità senza precedenti". "Gli accordi non sono stati mantenuti", ha aggiunto chiedendo l'intervento del governo.

A pochi mesi dall’operazione con cui la Indesit è stata acquisita dalla multinazionale Whirlpool, l’azienda ha annunciato 500 milioni di investimenti in Italia, la crescita della produzione ma anche la chiusura, oltre alla fabbrica di Carinaro, di uno dei due stabilimenti di Fabriano (Ancona) e del centro di ricerca di None (Torino). Il totale degli esuberi previsti è salito a 1335, cioè 395 in più rispetto ai 940 del "piano Italia" della vecchia Indesit su cui si era faticosamente raggiunto un accordo con i sindacati al tavolo con il Governo.

Il ministero dello Sviluppo economico ha espresso la "forte contrarietà" del governo "per gli aspetti legati agli impatti occupazionali". Così come netta è stata la reazione dei sindacati dei metalmeccanici, dalla Uilm alla Fim-Cisl ed alla Fiom-Cgil che da Fabriano ha sottolineato: "Questa è l'operazione fantastica di cui parlava Renzi?". Una domanda a cui Palazzo Chigi ha replicato sottolineando come questa decisione sia "un fulmine a ciel sereno" attivandosi subito "per affrontare la situazione". 
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