Vertice al Mise
Whirlpool, l'azienda: "No alla chiusura a Napoli". Di Maio: avanti con il dialogo
"Al lavoro su soluzione per occupazione e continuità industriale" dice l'ad di Whirlpool Italia La Morgia al termine dell'incontro con Di Maio. Il ministro: "Aspettiamo risposte entro la prossima settimana"
Si apre uno spiraglio nella vicenda dello stabilimento Whirlpool di Napoli. L'azienda avrebbe confermato il non disimpegno dal capoluogo partenopeo e la disponibilità a ragionare per proseguire l'attività. Secondo fonti Mise, Di Maio ha commentato l'impegno della multinazionale come "il presupposto per ricominciare il dialogo. Da lunedì do per scontato soluzioni che ripartono dai pilastri di prima".
Oggi scadeva l'ultimatum che il ministro aveva fatto sette giorni fa all'azienda: se non porterà al tavolo una soluzione in linea con gli accordi presi, le verranno revocati i fondi pubblici. E tre erano i pilastri fissati da Di Maio su cui basare la ripresa del dialogo: "No alla chiusura del sito di Napoli, no al disimpegno di Whirlpool, mantenimento dei livelli occupazionali. Ci aspettiamo risposte". Pilastri confermati oggi e che restano dunque dirimenti per le soluzioni auspicate a partire da lunedì prossimo.
L'incontro tra azienda, ministro e sindacati si è chiuso dopo appena mezz'ora e non è cominciato sotto buoni auspici. Iniziato con quasi un'ora e mezza di ritardo, ha rischiato di chiudersi con un nulla di fatto: i vertici di Whirlpool Italia, infatti, erano tornati al Mise senza alcuna novità rispetto a una settimana fa. Puntando, anzi, il dito contro "l'atto di ieri del ministro (Di Maio, ndr)" che ha revocato gli incentivi non consentendo loro "di trovare una soluzione". Un esordio che ha rinfocolato la rabbia del ministro: "Se non avete soluzioni, perché non avete chiesto il rinvio del tavolo? Non c'è tempo da perdere, serve il rispetto dei lavoratori" avrebbe replicato di Maio all'ad La Morgia.
All'incontro c'erano anche i rappresentanti di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm e alcuni rappresentanti locali. Fuori, davanti al Mise, un presidio di lavoratori dello stabilimento partenopeo, compresi gli addetti delle imprese appaltatrici di Whirlpool.
"Apprezziamo l'apertura del ministro ad iniziare una discussione per trovare una soluzione che garantisca massima occupazione e continuità produttiva per il sito di Napoli a partire dalla prossima settimana" dice La Morgia, uscendo dal ministero. "L'azienda ha dato la massima apertura alle indicazioni del ministro Luigi Di Maio, a cominciare dalla settimana prossima siamo pronti a lavorare concretamente per trovare una soluzione che assicuri il massimo livello di occupazione e altrettanto assicuri la continuità dell'assetto industriale", aggiunge Alessandro Magnoni, direttore Comunicazione di Whirlpool Italia.
"In questa settimana ho chiesto con forza a Whirlpool di non abbandonare Napoli, altrimenti nemmeno avremmo continuato la discussione. L’azienda oggi al tavolo ha detto per la prima volta che non si disimpegnerà più dallo stabilimento. Questa è la base su cui costruire e ci aspettiamo risposte entro la settimana prossima" è quanto scrive su Facebook Di Maio, al termine del tavolo di confronto.
Intanto, sul caso torna Calenda. L'ex ministro dello Sviluppo economico lancia una pesante accusa contro Di Maio.
Calenda: Di Maio sapeva della chiusura a Napoli da aprile
"Luigi Di Maio ha mentito al Paese e agli operai su Whirlpool. Sapeva della chiusura di Napoli da inizio aprile. Ha incaricato Invitalia di analizzare il nuovo possibile investitore in sostituzione di Whirlpool. Non ha ricevuto i sindacati che hanno chiesto incontro, ha aspettato le europee e poi ha fatto scene indecorose di finta indignazione. Si deve vergognare". Così l'ex ministro dello Sviluppo economico, Carlo calenda, sulla sua pagina Facebook.