MONDO
Golpe
Yemen nel caos. Chiuso l'aeroporto di Aden dopo gli scontri nella capitale Sanaa
Le misure, hanno precisato le autorità yemenite, sono state adottate a seguito del "colpo di Stato aggressivo contro il presidente e il processo politico" da parte dei ribelli sciiti Houthi
Yemen
Situazione sempre più instabile nello Yemen. Le autorità di Aden, la seconda città più importante del Paese, hanno chiuso l'aeroporto internazionale e bloccato le attività nel porto per protesta contro gli attacchi dei ribelli Houthi (sciiti) contro il presidente Abd Rabbo Mansour Hadi. Lo si legge in una nota diffusa dai responsabili del governo locale, secondo i quali i provvedimenti sono dovuti ai "pericolosi sviluppi nella capitale" e agli "attacchi contro il simbolo della sovranità nazionale e della legittimità costituzionale, il presidente Abd Rabbo Mansour Hadi".
Ieri gli Houthi hanno lanciato un attacco all'interno del compound presidenziale a Sanaa, scatenando violenti scontri con la guardia presidenziale. Secondo le ultime notizie, i ribelli controllano la residenza di Hadi e le caserme all'interno del compound.
La situazione
Dal settembre scorso i ribelli sciiti del gruppo Houthi hanno preso il controllo di diverse zone di Sanaa. La situazione è degenerata il 17 gennaio, giorno in cui i ribelli hanno preso in ostaggio Ahmed Awad bin Mubarak, capo di gabinetto del presidente Hadi, responsabile del dialogo nazionale tra le forze politiche e i gruppi etnici del Paese. Gli Houthi sostengono di aver effettuato il sequestro per impedire che venga modificato l'accordo raggiunto con il governo centrale a settembre per la formazione di un governo di unità nazionale. Gli Houthi, inoltre, chiedono il riconoscimento di maggiori diritti per la setta sciita degli zaiditi, a cui appartiene l'ex presidente Ali Abdullah Saleh.
Gli scontri tra sciiti e sunniti
In questi mesi di occupazione si sono verificati molto scontri tra i ribelli sciiti e le comunità sunnite residenti soprattutto nella parte meridionale della città.
Ieri gli Houthi hanno lanciato un attacco all'interno del compound presidenziale a Sanaa, scatenando violenti scontri con la guardia presidenziale. Secondo le ultime notizie, i ribelli controllano la residenza di Hadi e le caserme all'interno del compound.
La situazione
Dal settembre scorso i ribelli sciiti del gruppo Houthi hanno preso il controllo di diverse zone di Sanaa. La situazione è degenerata il 17 gennaio, giorno in cui i ribelli hanno preso in ostaggio Ahmed Awad bin Mubarak, capo di gabinetto del presidente Hadi, responsabile del dialogo nazionale tra le forze politiche e i gruppi etnici del Paese. Gli Houthi sostengono di aver effettuato il sequestro per impedire che venga modificato l'accordo raggiunto con il governo centrale a settembre per la formazione di un governo di unità nazionale. Gli Houthi, inoltre, chiedono il riconoscimento di maggiori diritti per la setta sciita degli zaiditi, a cui appartiene l'ex presidente Ali Abdullah Saleh.
Gli scontri tra sciiti e sunniti
In questi mesi di occupazione si sono verificati molto scontri tra i ribelli sciiti e le comunità sunnite residenti soprattutto nella parte meridionale della città.