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TECH

A Roma l'incontro pubblico con gli esperti scelti da Mountain View

Diritto all'oblio, Google alla ricerca di equilibrio

Sono 120 mila le richieste di rimozione di link ritenuti non pertinenti o inadeguati pervenute finora al motore di ricerca, in base alla sentenza della Corte europea di giustizia sul diritto all'oblio. Per capire come affrontare la questione, Google ha creato un comitato consultivo che, per ascoltare esponenti dei vari Paesi, ha iniziato un tour di sedute pubbliche. Dopo Madrid e Roma proseguirà in altre capitali

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di Celia Guimaraes "Siamo qui per ascoltare", ha detto Eric Schmidt, presidente di Google, che ha aperto a Roma la seduta pubblica del comitato consultivo per raccogliere elementi di valutazione sulla questione del diritto all'oblio ma anche questioni come la privacy, la sicurezza, il diritto all'informazione e conseguenti doveri.

Il comitato, scelto da Mountain View dopo la sentenza Ue sul diritto all'oblio del 13 maggio scorso, ha inaugurato il tour delle sedute pubbliche a Madrid. Dopo la tappa a Roma, ci saranno riunioni pubbliche in altre capitali europee, per arrivare ad un documento conclusivo nei prossimi mesi
 
120 mila richieste
"Ci sono delle complicazioni nelle richieste che riceviamo e dobbiamo bilanciare il diritto all'informazione e capire come procedere - ha aggiunto Schmidt - e vogliamo considerare le domande del panel di esperti che abbiamo invitato. Siamo interessati e vogliamo soprattutto ascoltare".
 
“Complicazioni” che si possono intuire se si pensa che sono complessivamente 120.000 le richieste arrivate a Google di rimozione di link ritenuti "inadeguati o non più pertinenti", provenienti da tutta Europa, in base alla sentenza sul diritto all'oblio della Corte di Giustizia Ue.

Alla ricerca dell'equilibrio
'Bilanciamento' è stato il termine più utilizzato durante la seduta, bilanciamento, nel caso, tra diritto e dovere, tra privacy e pubblico interesse. 

"E' importante rispettare la sentenza della Corte Ue ma sarebbe utile più chiarezza. Abbiamo bisogno di aiuto", ha detto chiaramente Schmidt. Il Comitato ha dunque ascoltato in seduta pubblica una serie di esperti italiani per capire come intervenire "con giusto equilibrio" sul diritto all'oblio.

Luciano Floridi, professore di filosofia ed etica dell'informazione all'università di Oxford è l'unico italiano del comitato di cui fanno parte, tra gli altri, il fondatore di
Wikipedia Jimmy Wales, Sylvie Kauffman, direttore editoriale del quotidiano francese Le Monde, Frank La Rue, inviato speciale delle Nazioni Unite per la promozione e la tutela del diritto alla libertà di opinione.

La parola agli italiani
Il bilanciamento è necessario anche per tutelare la memoria, secondo l’avvocato Guido Scorza, uno degli esperti italiani chiamati dal comitato, per il quale "rimuovere un contenuto dal web equivale a strappare via le pagine da un libro di storia”. Non solo, ne va di mezzo il dovere di informare in quanto l’autore di un articolo non ha tutela di fronte alla rimozione di un contenuto.
 
Per Elio Catania, presidente di Confindustria Digitale, è inappropriato e pericoloso che un motore di ricerca venga considerato come un editore e "la responsabilità del diritto all'oblio dovrebbe essere posta su istituzioni pubbliche ufficiali e indipendenti". 

Lorella Zanardo, membro della Commissione parlamentare diritti e doveri su Internet, ha detto che sentimenti come “pentimento, vergogna e necessità di riscatto” sono elementi costitutivi del diritto all'oblio e bisogna far capire "ai giovani come usare al meglio la conoscenza dei propri dati" e "avere maggior controllo sulle informazioni che postano".
 
Per Alessandro Mantelero del Politecnico di Torino, servirebbe "una disposizione legale che consenta una cancellazione temporanea del link. Se passati 30 giorni nessuno intenta una causa, il link viene ripristinato". Una proposta concreta, che potrebbe però aprire scenari di difficile applicazione.

Infine il professor Zeno Zencovich, dell'Università Roma Tre, ha concluso il giro di interventi degli esperti auspicando “un dialogo soddisfacente tra Europa e Stati Uniti, bisogna creare un'area di discussione dove mettere insieme pezzi del mondo".

Il video integrale dell'incontro del Comitato consultivo a Roma (in inglese)

 
Tra oblio e informazione
Google si è conformato alla sentenza della Corte Ue, ma difende il diritto di informare quando alcuni contenuti o link vengono rimossi dai risultati di ricerca in seguito all'applicazione del diritto all'oblio. E lo ha fatto rispondendo alle 26 questioni poste dall'Unione europea in merito, all'inizio di agosto. Alla fine del giro di consultazioni europeo, il comitato redigerà un documento. "Sara' pronto tra dicembre e gennaio", ha detto il professor Luciano Floridi.
 
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