MONDO
Kabul
Afghanistan, proteste contro Charlie Hebdo: scontri e feriti
Erano circa 500 persone, riunite a Kabul per manifestare contro le vignette su Maometto di Charlie Hebdo: diversi feriti. E' la prima volta che le proteste contro il settimanale sfociano in scontri così violenti.
in Afghanistan sono state organizzate numerose manifestazioni di protesta. Questa però è la prima volta che degenerano in scontri violenti: secondo alcuni testimoni due persone sarebbero rimaste uccise e almeno 24 ferite (di cui 17 sarebbero agenti). Il capo della polizia, Abdul Rahman Rahimi, però smentisce: nessuna vittima, solo due feriti.
Testimone: la polizia ha sparato sui manifestanti
Alcuni manifestanti - secondo la ricostruzione di un giovane meccanico riportata dal New York Times - avrebbero aggredito gli agenti lanciando sassi e copertoni in fiamme. QUesti avrebbero risposto sparando sulla folla raccolta davanti agli uffici della dogana. Poche ore dopo la polizia ha sgomberato e chiuso tutta la zona.
Polizia: attacco da parte di infiltrati
Secondo 1TVNews durante la dimostrazione, organizzata nell'area di Hod Khel, sono stati sparati numerosi colpi d'arma da fuoco che da parte di alcuni infiltrati. E' così che sarebbero rimasti feriti circa 17 agenti.
Charlie Hebdo, le proteste nei Paesi musulmani
Dopo la strage del 7 gennaio e la pubblicazione, nel numero successivo della rivista, della copertina con la vignetta di Maometto che regge il cartello "je Suis Charlie" in moltissimi Paesi a maggioranza musulmana sono scoppiate le proteste. "Io non sono Charlie" è in breve diventato lo slogan per dissociarsi dalla scelta del settimanale. L'Afghanistan non aveva fatto eccezione: il presidente Ashraf Ghani aveva definito la copertina "un grave insulto all'Islam" e un "atto fortemente irresponsabile".
Morte alla Francia, morte agli infedeli, morte al governo afghano. Gridando questi slogan circa 500 persone hanno manifestato a Kabul contro la pubblicazione di vignette che raffiguravano Maometto su Charlie Hebdo. Dopo che il settimale satirico ha messo in pagina fumetti considerati offensivi del Profeta dai musulmani
Testimone: la polizia ha sparato sui manifestanti
Alcuni manifestanti - secondo la ricostruzione di un giovane meccanico riportata dal New York Times - avrebbero aggredito gli agenti lanciando sassi e copertoni in fiamme. QUesti avrebbero risposto sparando sulla folla raccolta davanti agli uffici della dogana. Poche ore dopo la polizia ha sgomberato e chiuso tutta la zona.
Polizia: attacco da parte di infiltrati
Secondo 1TVNews durante la dimostrazione, organizzata nell'area di Hod Khel, sono stati sparati numerosi colpi d'arma da fuoco che da parte di alcuni infiltrati. E' così che sarebbero rimasti feriti circa 17 agenti.
Charlie Hebdo, le proteste nei Paesi musulmani
Dopo la strage del 7 gennaio e la pubblicazione, nel numero successivo della rivista, della copertina con la vignetta di Maometto che regge il cartello "je Suis Charlie" in moltissimi Paesi a maggioranza musulmana sono scoppiate le proteste. "Io non sono Charlie" è in breve diventato lo slogan per dissociarsi dalla scelta del settimanale. L'Afghanistan non aveva fatto eccezione: il presidente Ashraf Ghani aveva definito la copertina "un grave insulto all'Islam" e un "atto fortemente irresponsabile".