POLITICA
Centrodestra
Alfano e Fitto avvertono Berlusconi: "Mai uniti con Salvini leader"
Frondisti di Forza Italia e Ncd sul piede di guerra dopo l'investitura del segretario della Lega da parte del Cavaliere
Alfano: "Non ho bisogno di perdono"
E a farlo presente è lo stesso leader di Ncd Alfano, che si dice pronto a "contribuire a ricostruire il centrodestra", ma non certo a metterlo nelle mani di un Salvini che, fra l'altro, dopo le parole di Berlusconi non si esalta e professa "calma e sangue freddo". Troppo diverse le posizioni di partenza del Carroccio e del Ncd governativo. Troppi anche gli strali lanciati dalla Lega al ministro dell'Interno, che precisa come, con Salvini goleador e Berlusconi regista, non si vada "da nessuna parte, non si può dare il centrodestra a chi dice no all'Ue", precisa. Ma anche senza il leader della Lega il matrimonio fra Ncd e FI resta tutt'altro che scontato con Alfano che, replicando al leader azzurro che si era detto pronto a perdonarlo, rifiuta qualsiasi ruolo del "figliol prodigo" e resta sulle sue posizioni: "Gli ho impedito un errore fatale, non voglio un ringraziamento, ma nemmeno ho bisogno di perdono".
Fitto pronto a dare battaglia
Certo, nei prossimi giorni occorrerà verificare la sostanza dell'investitura da parte di un Berlusconi che, all'indomani delle Regionali, ribadisce come solo un centrodestra unito potrà competere con il rullo renziano. Ma le parole del Cavaliere non trovano neanche il placet del partito, con i frondisti pronti a ribadire la loro contrarietà "all'Opa di Salvini" sulla scia, raccontano, dell'opposizione dimostrata finora "all'Opa di Renzi". Frondisti che incassano l'aggiornamento dell'ufficio di presidenza dopo la richiesta di rinvio dell'europarlamentare Fitto e dei deputati Romano, Palese e Capezzone e dopo che le successive telefonate giunte allo stesso Fitto dai fedelissimi di Berlusconi hanno cercato di stemperare l'ennesimo scontro interno a mezzo stampa. Ma le rivendicazioni che saranno portate a Berlusconi appaiono avere margini strettissimi. Margini che l'ipotesi di un Salvini candidato premier non aiuta certo ad allargare.