MONDO
Appello al governo italiano e alla comunità internazionale
Le studentesse de La Sapienza in Afghanistan: "Salvateci"
Nelle due lettere le studentesse e gli altri colleghi descrivono il terrore che stanno vivendo e chiedono aiuto. "Ieri ho letto la notizia che i talebani prenderanno il controllo dell'aeroporto alla fine di questo mese - scrivono sulla Stampa - ho un nodo alla gola che mi sta soffocando. Mi chiedevo se ci sarà qualcuno che possa leggere queste righe dal mio cuore spezzato e aiutarci a uscire da questa città sofferente prima che ci seppelliscano con tutti i nostri sogni".
Un'altra studentessa racconta il suo tentativo di fuga in aeroporto: "Mi sono trovata faccia a faccia con i talebani e ho passato il loro posto di blocco - scrive nella lettera a Repubblica - sono stata picchiata da loro: mi hanno colpito alla schiena con un tubo ma ho resistito, mi sono trascinata vicino all'ingresso dell'aeroporto, ma è successo qualcosa che mi ha scosso l'anima. Un'esplosione. Si è fatto buio ovunque, sono scappati tutti. Mi sono trovata nella stessa situazione capitata alle mie amiche qualche tempo fa. Le vite di alcune delle mie migliori amiche sono state spezzate all'interno di una scuola dove si stavano preparando per l'esame di ammissione all'università".
Messa, studentesse protette ma ora correre
"Le ragazze sono state divise in gruppi e affidate in situazioni protette in più case, stanno girando, per evitare di essere identificate. La situazione in questo momento è protetta, però bisogna correre. C'è un intensissimo scambio tra i tre ministeri coinvolti e l'università Sapienza. Prevedere il futuro è difficile, ma stiamo veramente facendo di tutto". Lo ha detto a Buongiorno, su Sky TG24, la ministra dell'Università e Ricerca, Cristina Messa parlando delle studentesse bloccate a Kabul.
"Fino ad ora - ha detto - abbiamo inviato la lista di studenti e studentesse considerati a rischio, che erano stati già accettati e in rapporti con il nostro Paese, perché erano in lista di priorità presso il ministero degli Esteri. Adesso si passa alla fase due in cui ci sarà un tavolo interministeriale,per continuare a monitorare la situazione, ma come si può immaginare diventa tutto più difficoltoso. Le liste nominative restano solo in mano a noi, non devono arrivare alle forze che stanno occupando il Paese. Bisogna capire se si riesce ancora con qualche volo, altrimenti via terra". Per il volo "si può lavorare con Francia e Inghilterra in modo particolare, la Difesa e gli Esteri stanno lavorando per questo".