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ECONOMIA

163 fornitori hanno ricevuto il 70% di acconto del pregresso

ArcelorMittal, dopo l'ispezione i commissari denunciano: risorse al minimo

Domani in Consiglio dei ministri il Mise presenterà proposte e valutazioni, intanto il premier Conte invita Arcelor Mittal ad assumere un comportamento diverso nell'incontro fissato per venerdì prossimo. In settimana i commissari chiederanno la proroga per l'altoforno 2

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L'ispezione negli stabilimenti ex Ilva di Taranto, effettuata questa mattina dai commissari nelle aree di magazzino delle materie prime ha confermato quello che si temeva. Secondo quanto si apprende, le riserve sarebbero al minimo, come già denunciato nell'esposto alla Procura di Taranto. La visita avrebbe sostanzialmente confermato quanto ipotizzato nell'esposto presentato da Ilva in As e che ha dato luogo all'avvio da parte della procura di Taranto di una inchiesta sulle ipotesi di reati di 'Distruzione di mezzi di produzione' e di 'Appropriazione indebita'. Una prima richiesta di ispezione era stata negata nei giorni scorsi da Arcelor Mittal che oggi ha invece fatto accedere i commissari al sito. Dopo la visita i commissari hanno incontrato il procuratore di Taranto, Carlo Maria Capristo.

Ancora testimonianze in procura
Nuovi testimoni sfilano al quarto piano della procura di Milano nell'inchiesta sull'ex Ilva affidata ai pm Stefano Civardi e Mauro Clerici, coordinati dall'aggiunto Maurizio Romanelli, che indagano per aggiotaggio informativo e violazione della legge fallimentare. Sii tratta di altri dirigenti. Rispetto alla prima accusa, ossia presente false comunicazioni al mercato, i magistrati si concentrano sulle ultime note stampa, anche quella del 15 ottobre con le dichiarazioni dell'attuale amministratore delegato Lucia Morselli. Per la seconda, invece, l'interesse riguarda il 'contratto quadro d'affitto' tra l'Ilva in amministrazione straordinaria e le società del gruppo, i rapporti con fornitori e clienti, "con particolare riferimento alla continuità degli ordinativi".

Conte
"Venerdì porterò la determinazione di un presidente del Consiglio di un Paese del G7, un Paese dove si viene, si rispettano le regole e non ci si può sedere, firmare un contratto dopo gara pubblica e dopo qualche mese iniziare attività di dismissioni per andare via. Spiegherò questo e mi auguro" che Arcelor Mittal "possa capire questa situazione e possa assumere un atteggiamento ben diverso rispetto a quello che mi ha preannunciato nell'incontro precedente". Sono le parole, dure e dirette, con le quali il premier Conte accoglie il nuovo appuntamento con i rappresentanti del gruppo franco indiano.

Proroga per l'altoforno 2
L'Ilva in amministrazione straordinaria presenterà entro questa settimana all'autorità giudiziaria di Taranto una richiesta di proroga del termine del 13 dicembre fissato dal Tribunale per la realizzazione degli adeguamenti di sicurezza dell'altoforno 2 sottoposto a sequestro dopo l'incidente del giugno 2015 in cui è morto l'operaio Alessandro Morricella. Lo si apprende da fonti vicine alla gestione commissariale secondo cui non ci sarebbe alcun automatismo tra il termine del 13 dicembre e la chiusura dell'altoforno in quanto prima di avviare lo spegnimento bisognerà compiere le verifiche necessarie. La proroga verrà chiesta per consentire il completamento dell'ultimo adempimento non ancora del tutto realizzato. La gestione commissariale, infatti, avrebbe già realizzato 20 delle 21 prescrizioni dell'autorità giudiziaria. L'ultima riguarda la realizzazione delle macchine automatiche ed è complessa e richiede ancora tempo.

Convocati i sindacati
"Sono appena uscito dalla fabbrica. Dall'incontro con Morselli (amministratore delegato di ArcelorMittal Italia) è emerso che hanno pagato il preteso che ogni azienda ha rivendicato". Tonino Talò è il responsabile della Uilm di Taranto e con gli altri colleghi ha partecipato al vertice convocato nel siderurgico dalla dirigenza della multinazionale, durato 40 minuti. "I 163 fornitori degli autotrasportatori invece, hanno ricevuto un acconto del 70 per cento tra pregresso e in corso", riferiscono i delegati Fim Cisl. "È un buon risultato- dice Talò - che dovrebbe contribuire a rasserenare gli animi anche se gli operai
attendono venerdì quando il premier Conte incontrerà i Mittal. Perché qui il problema è avere uno straccio di percorso che faccia capire dove stiamo andando con o senza Mittal".

Patuanelli, nel Cdm proposte e valutazioni
Al Consiglio dei ministri di domani "porteremo alcune proposte" per Taranto e anche dal ministero dello Sviluppo economico arriveranno "una serie di valutazioni su come accelerare gli interventi previsti all'esterno dello stabilimento" dell'ex Ilva. Ad affermarlo è il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli a margine dell'informativa alla Camera sottolineando la necessità di "dare risposte ai cittadini che da anni attendono anche ricadute positive sul territorio". "C'è un miliardo circa del contratto istituzionale di sviluppo da far ricadere sul territorio in tempi rapidi anche con una legge speciale" e "poi ci sarà un provvedimento unico che tenga in considerazione tutta l'area di Taranto a prescindere dalla questione dello stabilimento". Ha poi aggiunto: "E' evidente che in questo momento ci siano interlocuzioni, altrettanto evidente è che ci sia un percorso giudiziario che riteniamo immotivato perché non ci può essere un diritto all'esercizio di recesso. Stiamo chiedendo ad Arcelor Mittal di recedere da questo diritto, che non ha, al fine di creare le condizioni per sedersi attorno a un tavolo e affrontare la situazione industriale che deve essere al centro della discussione, così da tutelare il settore, i lavoratori e l'indotto".

Zingaretti, sviluppo con comunità
"Il Governo sta lavorando su una ipotesi che riguarda le acciaierie Ilva e il Pd ha una serie di incontri a partire dalle istituzioni, il vescovo, i cittadini, gli operai, la comunità, perché è evidente che bisogna costruire una proposta di sviluppo che coinvolga la comunità locale". Lo ha detto il segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti, dopo aver incontrato nel pomeriggio a Taranto  il sindaco Rinaldo Melucci. Ha poi aggiunto: "Per l'acciaieria Ilva ci devono essere progetti di sviluppo che tengano insieme sia la produzione che il tema della salute e dell'ambiente, ma occorre anche investire su Taranto e questo è compito dello Stato. C'è una città ferita che si aspetta una presenza pubblica su tanti capitoli della propria vita. Credo sia giusto ascoltare e poi riportare la voce della comunità".

Gelmini, il governo gioca con il futuro di 15mila famiglie
"Sulla vicenda dell’ex Ilva lei si è limitato a dire che ci sono interlocuzioni e che c’è una vertenza giudiziaria: bastava leggere i giornali per sapere queste cose. Lei doveva venire qui e chiedere scusa, perché a causa del Movimento 5 Stelle questa maggioranza scellerata ha tolto dal decreto Salva-imprese lo scudo penale. Voi avete giocato a dadi con il futuro di 15mila famiglie". Lo ha detto Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, intervenendo in Aula a Montecitorio dopo l’informativa sulle crisi aziendali del ministro per lo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli.

Landini, grave errore andare in Tribunale
"Diciamo con chiarezza ad ArcelorMittal che deve ritirare la revoca. Lei ha scelto di andare in tribunale e queste cose non si risolvono in tribunale: Mittal ha fatto un errore grave, ritiri quell'errore e si parta dall'accordo fatto". Lo ha spiegato il segretario della Cgil Maurizio Landini, intervenendo a margine di un convegno sul Mezzogiorno. "Bisogna fare applicare l'accordo che c'è già - rimarca Landini - e lo diciamo con forza, non serve inventarsi nuove cose. E' inaccettabile che ArcelorMittal pensi che può cambiare il piano industriale e gli investimenti, così come continuiamo a confermare che è necessario che il governo dica con chiarezza che vanno ripristinate tutte le condizioni che c'erano prima, da un lato lo scudo penale e dall'altro gli investimenti di Mittal. Ciò che non deve cambiare è il piano industriale e i livelli occupazionali che vanno difesi". 
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