Original qstring:  | /dl/rainews/articoli/banche-carichieti-cariferrara-popolare-etruria-banca-marche-82f2e06e-7b5c-413c-a746-74554448e5e2.html | rainews/live/ | true
ECONOMIA

Il fondo "umanitario" per i risparmiatori colpiti dalla risoluzione delle 4 banche. Come funzionerà?

A sostenere i piccoli risparmiatori che avevano obbligazioni subordinate delle 4 banche fallite sarà un intervento umanitario. Il ministro dell'Economia Padoan ne illustrerà le caratteristiche sabato in commissione bilancio della camera. Molte le questioni controvere ancora da chiarire.

Condividi
di Marco Mirabile Si parte dall'idea di riconoscere che un gruppo di cittadini è in difficoltà economica, e quindi necessita di misure di sostegno equivalente a quelle per la povertà. L'ipotesi su cui lavora il governo è un Fondo di sostegno agli obbligazionisti, non cumulabile con il frutto di azioni risarcitotrie. Che significa?  In pratica che, trattandosi di aiuti umanitari, questi verrebbero meno nel caso in cui  i risparmiatori dovessero ottenere un risarcimento del danno subito, facendo causa alle banche, alla Consob o alla Banca d'Italia per gli omessi controlli.
Il fondo di solidarietà  dovrebbe costituirsi presso il Ministero delle Finanze, con una dotazione iniziale di 40 milioni di euro per il 2016 ai quali si aggiungeranno altri 80 milioni che dovrebbero arrivare da un protocollo d'intesa con l'Associazione Bancaria Italiana, e che sarebbero a carico del sistema bancario. Il fondo, che dovrebbe risarcire una quota parte dei possessori di obbligazioni subordinate coinvolti nel decreto salva-banche, opererà  solo in base alle risorse disponibili e fino ad esaurimento.
Restano ancora da stabilire le condizioni, i criteri e i limiti di ricorso al Fondo. Il provvedimento, ha sottolineato Padoan, non ha niente a che vedere con quello di risoluzione delle 4 banche entrate in crisi: cioe' decreto che ha previsto che nell'operazione di risanamento bancario rientrassero, oltre agli azionisti, anche i risparmi degli obbligazionisti detentori di obbligazioni subordinate, che sono particolari titoli di debito ad alto rischio ed elevato rendimento. Titoli che, in caso di dissesto, vengono rimborsate solo in subordine rispetto ad altre obbligazioni più sicure dette senior. Un provvedimento che di fatto anticipa il bail in che sarà  operativo dal partire dal 1° gennaio 2016: con questo meccanismo l'eventuale crisi di una banca verrà  risolta solo attraverso la riduzione del valore delle azioni e di alcuni crediti, come quelli dei correntisti che abbiano depositato più  di 100mila euro, o la loro conversione in azioni. In questo modo verrebbero assorbite le perdite in misura tale  da risolvere la crisi e a mantenere la fiducia del mercato. 
Condividi