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Coronavirus

Pmi italiane le più penalizzate in Ue, trasporto aereo -90%

Bollettino Bce: in Italia, Francia e Spagna il calo più forte del Pil a causa di Covid-19

L'economia dell'area dell'euro "sta subendo una contrazione senza precedenti". L'attività economica "ha registrato un brusco calo per effetto della pandemia di coronavirus e delle misure introdotte per il suo contenimento. Netto ribasso delle stime Pil, nel 2020 atteso calo in Europa dell'8,7%

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"La contrazione causata dal Covid-19 è stata eterogenea nei vari Paesi e nei diversi settori. Fra le maggiori economie dell'area dell'euro si è registrato un calo dell'attività economica più marcato in Francia, Italia e Spagna che in Germania e nei Paesi Bassi". E' quanto si legge nell'ultimo Bollettino economico diffuso dalla Bce. Nel complesso si legge: "L'impatto delle misure di chiusura si è tradotto in una marcata contrazione della produzione industriale nell'area dell'euro che a marzo 2020 ha subito una flessione senza precedenti dell'11,3 per cento rispetto al mese precedente e del 3,3 per cento nel primo trimestre del 2020 rispetto a quello precedente".

Stima mondiale Pil -4%
Le gravi "turbative internazionali" legate alla pandemia di Covid-19 fanno sì che la Bce stimi per quest'anno una contrazione del Pil mondiale in termini reali (esclusa l'area dell'euro) pari al 4,0 per cento. "Il ritmo di tale contrazione è più rapido e la sua entità maggiore rispetto a quanto osservato durante la Grande recessione. Dopo la forte riduzione segnata nei primi due trimestri, nel terzo trimestre del 2020 l'attività mondiale dovrebbe avviarsi verso la ripresa e crescere nel 2021 e nel 2022, rispettivamente, del 6,0 per cento e del 3,9 per cento". 

Inflazione prevista in calo
"Tenuto conto dei prezzi correnti del petrolio e dei relativi contratti future, è probabile che l'inflazione complessiva registri un'ulteriore lieve diminuzione nei prossimi mesi, mantenendosi su livelli moderati sino alla fine dell'anno". Nel medio termine, spiegano gli esperti della Banca centrale, "la maggiore debolezza della domanda determinerà pressioni al ribasso sull'inflazione, solo in parte compensate da spinte al rialzo legate a vincoli dal lato dell'offerta. Gli indicatori delle aspettative di inflazione a più lungo termine ricavati dai mercati si sono mantenuti su livelli molto bassi. Benché gli indicatori delle aspettative di inflazione basati sulle indagini siano diminuiti nel breve e nel medio periodo, le attese a più lungo termine hanno mostrato un impatto più contenuto". Secondo la stima rapida dell'Eurostat, nell'area dell'euro l'inflazione sui dodici mesi misurata sullo Iapc è scesa allo 0,1 per cento a maggio, dallo 0,3 di aprile, principalmente per effetto dell'andamento più moderato della componente energetica. 

Stima Bce: Pil -8,7% nel 2020
Nello scenario di base delle proiezioni il Pil annuo in termini reali si ridurrebbe dell'8,7 per cento nel 2020, risalendo del 5,2 per cento nel 2021 e del 3,3 nel 2022. E' quanto si legge nell'ultimo bollettino della Bce che spiega come rispetto all'esercizio di marzo 2020 condotto dagli esperti della Bce, le prospettive per l'espansione del Pil in termini reali hanno subito una netta revisione al ribasso, pari a 9,5 punti percentuali per il 2020, e al rialzo per il 2021 e il 2022, rispettivamente di 3,9 e 1,9 punti percentuali. "Data l'eccezionale incertezza che attualmente caratterizza le prospettive - sottolinea la Banca centrale - le proiezioni includono anche due scenari alternativi". In generale, l'entità della contrazione e della ripresa dipenderà in modo decisivo dalla durata e dall'efficacia delle misure di contenimento, dal buon esito delle politiche tese a mitigare l'impatto avverso sui redditi e sull'occupazione e dalla misura in cui la capacità produttiva e la domanda interna subiranno effetti permanenti. Il Consiglio direttivo ritiene che, "nel complesso, i rischi per lo scenario di base siano orientati al ribasso". 

Pmi italiane le più penalizzate d'Europa
Le pmi italiane hanno pagato il conto più salato della crisi da coronavirus. E' quanto emerge dal Bollettino economico della Bce. In particolare, spiegano gli esperti dell'istituto di Francoforte, la contrazione del fatturato "è stata più brusca" in Italia rispetto ad altri paesi dell'Eurozona. Più in generale, il Bollettino segnala che le Pmi dell'area dell'euro hanno segnalato una contrazione del fatturato per la prima volta dall'inizio del 2014. In termini di percentuali nette, la variazione del fatturato riportata dalle imprese è stata pari al -2 per cento per l'insieme dell'area dell'euro. "La flessione più brusca si è registrata in Italia, seguita da Slovacchia, Grecia e Spagna, mentre in Germania e Francia una percentuale netta molto più esigua di Pmi ha indicato un aumento del fatturato". A livello settoriale, l'industria sembra essere stata la più colpita dal deterioramento degli utili (-20 per cento, rispetto al precedente -7 per cento), soprattutto in Italia". Anche nel settore del commercio il 19 per cento netto delle Pmi dell'area dell'euro ha registrato un calo degli utili; "tale quota raggiunge il 37 per cento in Italia e il 30 in Spagna".

Trasporto aereo italiano tra i più penalizzati al mondo
Il trasporto aereo internazionale è stato tra i più penalizzati dalla pandemia di coronavirus. E l'Italia ha fatto registrare un crollo che è superiore alla media globale. Nel Bollettino economico, la Bce sottolinea che a livello mondiale, la capacità dei voli di linea è diminuita del 65 per cento. Negli Stati Uniti e in Giappone è diminuita, rispettivamente, del 72 e del 48 per cento, mentre in Cina è scesa del 71 per cento per poi risalire al 20 per cento in meno rispetto ai livelli del 2019. In Italia, Spagna, Francia e Germania, la capacità di volo ha subito un forte calo, pari a oltre il 90 per cento rispetto al periodo corrispondente del 2019. Un crollo della capacità di volo, si legge nel Bollettino, che non ha precedenti nella storia dell'aviazione.

Impatto pandemia peggio del previsto
L'impatto della pandemia di Covid "potrebbe rivelarsi più forte e più duraturo di quanto attualmente previsto". Si legge nel Bollettino economico della Bce, secondo cui "altri rischi riguardano, ad esempio, una maggiore sensibilità dei mercati finanziari alle notizie, le modifiche strutturali subite dalle reti di approvvigionamento per la produzione e il rischio di un aumento del protezionismo commerciale".

Pil primo trimestre eurozona -3,8%
Nel primo trimestre del 2020 il Pil in termini reali dell'area dell'euro è sceso del 3,8% sul periodo precedente e i nuovi dati segnalano "un'ulteriore marcata flessione nel secondo trimestre". I più recenti indicatori economici e gli ultimi risultati delle indagini congiunturali, spiegano gli esperti della Banca centrale, "confermano una drastica contrazione dell'economia dell'area dell'euro e un rapido deterioramento delle condizioni nel mercato del lavoro". La pandemia di coronavirus e le necessarie misure di contenimento hanno avuto "gravi ripercussioni" sia sul settore manifatturiero sia su quello dei servizi, comportando "pesanti ricadute per la capacità produttiva dell'economia dell'area e la domanda interna".

Recupero attività nel secondo trimestre
La Bce prevede un recupero dell'attività economica dell'area dell'euro nel secondo semestre del 2020, "a condizione che le misure di contenimento siano rese più flessibili". "Man mano che queste ultime saranno allentate, l'attività dell'area dell'euro dovrebbe registrare un rimbalzo a partire dal terzo trimestre, sostenuta da condizioni di finanziamento favorevoli, dall'orientamento espansivo delle politiche di bilancio e dalla ripresa dell'attività mondiale, sebbene permangano incertezze circa la velocità e la dimensione complessiva di tale ripresa".

Ripresa, con incertezze, nel terzo trimestre
"Con l'ulteriore distensione delle misure di contenimento - scrivono gli esperti della Bce - nel terzo trimestre l'attività dell'area dell'euro dovrebbe segnare un recupero, sostenuta dalle condizioni finanziarie favorevoli, dall'orientamento espansivo delle politiche di bilancio e dal riavvio dell'attività mondiale, benché nel complesso la rapidità e la portata della ripresa restino molto incerte".

Pronti a ogni azione
Il Consiglio direttivo della Bce "ribadisce il massimo impegno a intraprendere ogni azione necessaria nell'ambito del proprio mandato per sostenere tutti i cittadini dell'area dell'euro nell'attuale fase di estrema difficoltà". L'obiettivo è "assicurare che la politica monetaria sia trasmessa a tutti i settori dell'economia e a tutti i paesi, nel perseguimento del mandato della Bce di preservare la stabilità dei prezzi". "Le decisioni del Consiglio direttivo sosterranno le condizioni di liquidità e finanziamento nell'economia, contribuiranno al flusso del credito a favore di famiglie e imprese e al mantenimento di condizioni finanziarie favorevoli per tutti i settori e in tutti paesi, al fine di sorreggere il recupero dell'economia dalle ripercussioni del coronavirus". 

Acquisti Pepp fino a giugno 2021
Il Consiglio direttivo della Bce "ha deciso di estendere l'orizzonte degli acquisti netti nell'ambito del Pepp almeno sino alla fine di giugno 2021" affinché si "allinei l'orizzonte degli acquisti con quello delle altre misure di politica monetaria adottate in risposta alla pandemia, come le Omrlt-III e le operazioni di rifinanziamento a più lungo termine per l'emergenza pandemica (Orltep)". In ogni caso "la Bce condurrà gli acquisti netti di attività nell'ambito del Pepp finché il Consiglio direttivo non riterrà conclusa la fase critica legata al coronavirus". "Il Consiglio direttivo ha deciso di incrementare la dotazione del Pepp di 600 miliardi di euro, per un totale di 1.350 miliardi di euro. In risposta alla revisione al ribasso dell'inflazione connessa alla pandemia nell'orizzonte di proiezione, l'espansione del Pepp allenterà ulteriormente l'orientamento generale della politica monetaria, sostenendo le condizioni di finanziamento nell'economia reale, soprattutto per le imprese e le famiglie". 
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