ECONOMIA
Francoforte
Bce: tassi fermi fino alla fine del 2019
Draghi: tassi su livelli attuali almeno fino a fine 2019
'Sulla base della consueta analisi economica e alla luce delle nuove proiezioni macro dello staff della Bce, abbiamo deciso di lasciare i tassi di interesse invariati e continuiamo ad attenderci che si mantengano su livelli pari a quelli attuali almeno fino a fine 2019'. Lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi in conferenza stampa a Francoforte aggiungendo che la banca centrale intende continuare a reinvestire integralmente il capitale rimborsato sui titoli in scadenza per un periodo prolungato di tempo successivamente alla data del primo rialzo dei tassi.
La Bce taglia le stime di crescita dell'Eurozona
La Bce ha anche rivisto al ribasso le sue stime di crescita dell'Eurozona. Nel 2019 il Pil crescerà solo dell'1,1% e nel 2020 aumenterà dell'1,6%, contro l'1,7% previsto per entrambi gli anni nelle precedenti previsioni del dicembre 2018. Per il 2021 la Bce conferma una crescita dell'1,5%. La Bce ha inoltre tagliato le stime sull'inflazione dell'Eurozona per il 2019 all'1,2% dall'1,6% atteso in precedenza. Riviste al ribasso anche le previsioni per il 2020 a 1,5% (da 1,7% precedente) e per il 2021 a 1,6% (da 1,8%). Lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi.
Draghi: Italia tra fattori interni che pesano su economia
"Ci sono due set di fattori, esterni e interni che pesano sulle prospettive dell'Eurozona", ha detto Draghi. "Da una parte ci sono i fattori esterni come il rallentamento nel commercio mondiale, il rallentamento in Cina e una minore fiducia causata anche dalle tensioni commerciali". "Poi abbiamo fattori interni, alcuni sono specifici ad alcuni settori e paesi, come il settore auto in Germania. Fra questi fattori specifici c'è sicuramente l'Italia. Sappiamo cosa ha prodotto lo slowdown, ora occorre vedere quanto dureranno questi fattori che pesano sull'Eurozona".
Draghi: misure prese per stabilità prezzi
Le nuove misure annunciate oggi dalla Banca centrale europea sono state prese dopo un'ampia valutazione del quadro macroeconomico, e "nell'obiettivo della stabilità dei prezzi", ha detto il presidente Mario Draghi. "Abbiamo deciso di reintrodurre le aste Tltro - ha detto Draghi - per minimizzare il rischio che i fondi presi a prestito con le aste a lungo termine possano essere utilizzati come avvenuto in passato i bond sovrani. Il nostro obiettivo è che i fondi siano usati per erogare credito a imprese e famiglie, non per comprare bond sovrani".
Nuovi Tltro da settembre
La Bce ha infatti lanciato una nuova serie di Tltro a partire da settembre 2019 fino a marzo del 2021. I Tltro sono prestiti alle banche a lunga scadenza e con tassi molto bassi, previsti per dare liquidità al sistema finanziario e spingere gli istituti di credito ad aprire i cordoni della borsa verso le imprese i consumatori.
I nuovi Tltro (targeted longer-term refinancing operations) avranno una durata biennale. "Queste nuove operazioni - spiega la Bce - aiuteranno a mantenere condizioni di credito favorevoli per le banche e aiuteranno con una trasmissione efficace della politica monetaria". In base al nuovo programma di aste Tltro, le controparti potranno prendere a prestito fino al 30% dello stock di prestiti idonei alla data del 28 febbraio 2019, a un tasso che sara' indicizzato al tasso di interesse sulle principali operazioni di rifinanziamento per tutta la durata dell'operazione. Come gli altri programmi Tltro, le nuove aste prevedono degli incentivi per mantenere condizioni di credito favorevoli. La prima serie di Tltro era stata annunciata nel giugno del 2014, la seconda, composta da 4 operazioni, nel marzo 2016. I due precedenti round di Tltro sono in via di esaurimento. Quella attuale è dunque la terza serie di Tltro posta in essere dalla Bce.
Piazza Affari in positivo dopo annuncio
L'annuncio della Bce di una nuova serie di Tltro a partire da settembre 2019 fino a marzo del 2021 fa cambiare segno a Piazza Affari, che torna in positivo e accelera, con il Ftse Mib che sale dello 0,5%. Oltre alle banche, con Intesa Sanpaolo che segna +1,1%, ben comprato anche il settore dell'energia, con Snam +1,7%, Terna +1,6%, Enel +1,5%, Italgas +1,2%.