MONDO
No Deal
Brexit, il piano dell'Ue nel caso di mancato accordo
La Commissione dell'Unione Europea ha avviato l'attuazione del piano di emergenza nel caso di una Brexit senza accordo. In primo piano i servizi finanziari, il trasporto aereo e le dogane
E' il giorno in cui la Camera dei Comuni della Gran Bretagna è chiamata a votare sull'accordo raggiunto tra la premier britannica Theresa May ed il rappresentante dell'Ue Michel Barnier sull'uscita del Regno Unito dall'Unione.
In attesa del voto inglese, slittato a riprova delle difficoltà, delle incertezze e delle frizioni che nel Regno Unito si stanno vivendo, l'Ue ha messo le mani avanti con una serie di misure atte a limitare per gli Stati membri le conseguenze negative e le ripercussioni che potrebbero innescarsi, nel caso di una uscita con 'nessun accordo' tra le parti.
Il piano di emergenza dato 'il clima di continua incertezza che, nel Regno Unito, aleggia sulla ratifica dell'accordo di recesso concordato con la Ue il 25 novembre' è stato espressamente richiesto dal Consiglio europeo alla Commissione europea.
Il pacchetto varato comprende 14 misure in un numero ben delimitato di settori in cui l'ipotesi di un mancato accordo avrebbe gravi conseguenze per i cittadini e per le imprese della Ue, in particolare i servizi finanziari, il trasporto aereo, le dogane e la politica in materia di clima. E' ovvio che la Gran Bretagna, uscendo dalla Ue, non potrà continuare a godere dei benefici in essere e previsti per chi ha aderito e fa parte dell'Unione Europea, anche se in qualche modo ci sperava.
La Commissione ritiene essenziale ed urgente adottare queste misure in modo che i provvedimenti di emergenza necessari possano entrare in vigore il 30 marzo 2019 e limitare i danni più rilevanti che deriverebbero da una Brexit senza accordo nei settori interessati. Bruxelles spiega che 'si tratta di misure che non mitigheranno né saranno in grado di attutire l'impatto generale di un mancato accordo, né tantomeno compenseranno in alcun modo la mancanza di preparazione dei soggetti interessati'. Inoltre, 'non ricostituiranno tutti i vantaggi dell'appartenenza alla Ue né le condizioni fissate per un eventuale periodo di transizione, previste dall'accordo di recesso'.
La pianificazione delle emergenze riguardano settori specifici in cui è assolutamente necessario tutelare gli interessi vitali della Ue e saranno adottate unilateralmente dalla Ue.
Diritti dei cittadini
La Commissione ha invitato gli Stati membri ad adottare un approccio 'generoso' rispetto ai diritti dei cittadini del Regno Unito nella Ue 'purché il Regno Unito faccia altrettanto'. In particolare, gli Stati membri dovrebbero adottare misure per garantire che i cittadini del Regno Unito legalmente soggiornanti nella Ue alla data del recesso continuino a essere considerati tali anche dopo tale data. La Commissione ha già adottato una proposta di regolamento che esenta i cittadini del Regno Unito dall'obbligo del visto, a condizione che anche i cittadini Ue godano della stessa esenzione nel Regno Unito.
Servizi finanziari
La Commissione ha constatato la necessità di adottare soltanto un numero limitato di misure di emergenza per salvaguardare la stabilità finanziaria per un periodo limitato che va da 12 mesi a 24 mesi, per garantire vari tipi di servizi.
Trasporti
Previste due misure che eviteranno la totale interruzione del traffico aereo tra la Ue e il Regno Unito in caso di mancato accordo e garantiranno solo la connettività di base, non conferendo i notevoli vantaggi derivanti dall'adesione al 'cielo unico europeo'. Saranno subordinate al conferimento di diritti equivalenti ai vettori aerei della Ue e alla garanzia di condizioni di concorrenza eque da parte del Regno Unito.
Dogane
Nel caso di un'uscita senza accordo alle merci, che circolano tra la Ue e il Regno Unito, si applicheranno tutte le normative europee pertinenti in materia di importazione ed esportazione di merci.