ECONOMIA
Coronavirus
Pil in calo in area Ocse: -1,8% a causa del lockdown
Dati negativi in tutti i Paesi nel primo trimestre. Zona euro -3,8%, Francia (-5,8%) e Italia (-4,7%) tra Paesi più penalizzati
Si tratta della flessione più ampia registrata dai primi tre mesi del 2009 (-2,3%), nel momento peggiore della crisi finanziaria.
Nel quarto trimestre del 2019 il Pil dei Paesi industrializzati era aumentato dello 0,2%, in decelerazione, peraltro, rispetto al +0,4% del secondo e terzo trimestre e al +0,6% dei primi tre mesi dello scorso anno.
Following the introduction of #COVID19 containment measures across the world, real #GDP in the OECD area fell by 1.8% in the first quarter of 2020, the largest drop since Q1 of 2009 at the height of the financial crisis ➡️ https://t.co/RqJshR86m2 pic.twitter.com/vZ3y5pS2lU
— OECD ➡️ Better policies for better lives (@OECD) May 26, 2020
Zona euro: -3,8%
L'Unione Europea - indica l'Ocse in un comunicato - ha registrato una riduzione del Pil nel primo trimestre 2020 del 3,3%, per la zona euro il calo è del 3,8%, mentre il G7 segna -2%.
Tra i maggiori Paesi, la flessione più rilevante del Pil è a carico di Francia (-5,8% dopo -0,1%) e Italia (-4,7% dopo -0,3%), dove le misure di lockdown sono state più stringenti e sono state introdotte prima rispetto alle altre economie. Il calo è, perà, consistente anche in Germania (-2,2% dopo -0,1%), Regno Unito (-2% dopo 0,0) e Canada (-2,6% dopo +0,1%).
Usa: -1,2%, Giappone: -0,9%
Negli Usa, dove le restrizioni sono iniziate a fine marzo, la riduzione del Pil è contenuta a -1,2%, contro +0,5% nel precedente trimestre. In Giappone, dove le misure di contenimento sono state meno stringenti, il Pil si e' contratto dello 0,9%, dopo la flessione dell'1,9% dell'ultimo trimestre del 2019.
Su base annua, il Pil dell'area Ocse ha registrato una flessione dello 0,8% nel primo trimestre del 2020, dopo essere cresciuto dell'1,6% nei precedenti tre mesi. Tra i Paesi del G7, gli Usa hanno registrato la performance migliore con +0,3% e la Francia la peggiore con -5,4%, davanti all'Italia con -4,8%. La Germania segna -2,3%, il Giappone -2,2%, il Regno Unito -1,6% e il Canada -1,4%.