ECONOMIA
Inail, in forte calo infortuni sul lavoro nei primi mesi del 2020
I dati rilevati al 30 aprile di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un decremento sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 180.311 a 152.659 (-15,3%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l'abitazione e il luogo di lavoro, che hanno fatto registrare un calo del 35,3%, da 30.409 a 19.660. Il confronto dei soli mesi di marzo-aprile documenta come le diminuzioni siano molto più marcate (-27,5% e -69,7% rispettivamente). Il numero degli infortuni sul lavoro denunciati nel primo quadrimestre 2020 è diminuito dell'8,6% nella gestione industria e servizi (dai 155.588 casi del 2019 ai 142.256 del 2020), del 25,0% in agricoltura (da 10.199 a 7.651) e del 50,1% nel conto Stato (da 44.933 a 22.412). Per quest'ultima gestione, in particolare, si è registrato tra marzo e aprile un crollo delle denunce, dalle circa 22mila del 2019 alle quasi 1.400 del 2020 (-93,7%), per effetto dell'utilizzo della prestazione lavorativa in modalità agile dalla quasi totalità dei dipendenti statali e dell'assenza degli studenti nelle scuole/università statali, chiuse per evitare il propagarsi del contagio.
In controtendenza rispetto all'andamento degli altri settori economici, il settore Ateco 'sanità e assistenza sociale” ha registrato un forte incremento delle denunce di infortunio in occasione di lavoro: +184% su base quadrimestrale e +388% su base bimestrale (marzo-aprile 2020 rispetto a marzo-aprile 2019), passando dai circa quattromila casi di marzo-aprile 2019 ai quasi 19mila di marzo-aprile 2020 (circa tre denunce su quattro riguardano il contagio da Covid-19). L'analisi territoriale evidenzia nei primi quattro mesi del 2020 un calo delle denunce di infortunio in tutte le aree del Paese: più contenuto nel Nord-Ovest (-6,7%), e più accentuato nel Nord-Est (-21,8%), al Centro (-23,0%), al Sud (-26,6%) e nelle Isole (-23,8%). Se si limita il confronto al solo bimestre marzo-aprile, i cali registrati nelle singole ripartizioni geografiche risultano più evidenti: -10% per il Nord-Ovest, -40% circa per Centro e Nord-Est e -50% circa per Sud e Isole.