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ITALIA

"Coni ci dirà come intervenire"

Calcioscommesse, Tavecchio: "La delinquenza è un fatto aritmetico". Sfiduciato Belloli

Il presidente della Figc assicura che la Federcalcio ha sempre monitorato la situazione e la Lega Pro ha segnalato a chi di dovere. Intanto, dopo le frasi sessiste, Belloli non si dimette ma il consiglio lo sfiducia

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"Sono disgustato". "Ora basta con il fatto che personaggi di discutibile approccio governino il calcio a tutti i livelli", aveva detto il presidente del consiglio Matteo Renzi qualche giorno fa riferendosi allo scandalo del calcioscommesse che vede coinvolte Lega Pro e Serie D. "Faccio un appello alla Figc, alla Lega, al Coni, restituiamo il calcio alle famiglie", aveva aggiunto, "serve trasparenza per cambiare passo".

Tavecchio sul Calcioscommesse
Oggi la replica del presidente della Federazione, Tavecchio, che ha difeso il gioco del calcio: "Il calcio è socialità, una componente determinante nel sistema politico italiano, non lo si può sempre offendere per fatti che non ci competono". E ha assicurato: "Abbiamo monitorato sempre le scommesse e la Lega Pro ha segnalato a chi di dovere".

Su come affrontare la situazione ha aggiunto che sarà il Coni a dare delle direttive precise: "Ci dirà quali sono le procedure più semplici che deve applicare la giustizia per intervenire subito e bloccare queste situazioni. Non siamo un organo di polizia ma siamo un organo di organizzazione di spettacolo e sport. Siamo servi di tutti ma schiavi di nessuno". 

"La delinquenza è un fatto aritmetico"  
Il calcio "genera 6 miliardi di euro nel sistema e 10 milioni di persone - ha affermato ancora Tavvecchio - Voi pensate che siano scevri dai problemi di un Paese di 60 milioni? La delinquenza che sta nei 60 milioni forzatamente sta anche nei 10, è un fatto aritmetico" ha aggiunto, spiegando che "siamo un Paese monotono anche nel delinquere". Infatti, "trenta società hanno fatto delle porcherie. Ma vi ricordo una monotonia ridicola del Paese: nell'80 le Alfette entravano negli stadi, nel '90 altre scommesse, nel 2006 Calciopoli". E "tra 10 anni ci saranno altri casi uguali se non cambiamo il sistema". 

Il presidente della Lega Dilettanti sfiduciato per frasi sessiste
Mentre la Procura di Catanzaro continua ad indagare sul calcioscommesse, c'è un altro fronte caldo nel mondo del calcio. Non si arrestano, infatti, le polemiche sulle presunte affermazioni sessiste del presidente della Lega Nazionale Dilettanti, Felice Belloli, scoppiate nei giorni scorsi. "Basta. Non si può sempre parlare di dare soldi a queste quattro lesbiche", questa la frase attribuita a Belloli, riportata su un verbale ufficiale del consiglio di dipartimento calcio femminile. Una frase subito smentita dal diretto interessato. "Quella frase non l'ho detta, questo è un golpe. Non mi dimetto".

E in effetti il presidente dei Dilettanti non si è dimesso, ma ha rimesso oggi il suo mandato al collegio della Lega Nazionale che lo ha sfiduciato, da quanto si apprende all'unanimità. Belloli aveva lasciato l'hotel Hilton di Fiumicino, dove era riunito il consiglio direttivo, da un'uscita secondaria senza rilasciare dichiarazioni. 

Tavecchio sulle frasi di Belloli
A proposito di Belloli, Tavecchio, in risposta a Renzi che aveva definito "deplorevoli" le cose dette e fatte in questi ultimi anni nel mondo del calcio, ha precisato: "Non mi sento affatto chiamato in causa. Io ho fatto un'affermazione forse esagerata (il caso Opti Pobà, ndr) ma per sottolineare un problema che in effetti esiste. Mi sono scusato subito dopo. Non vedo perchè dovrei sentirmi toccato dalle parole del presidente del Consiglio".
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