ECONOMIA
Nel resto d'Europa si va più veloce
Cashback, indagine Intrum: Italia totalmente cashless in cinque anni
A pensare che saremo totalmente cashless in 5 anni è il 48% del campione italiano, un dato in crescita rispetto al 34% dello scorso anno ma, comunque, al di sotto della media europea del 57%
Nel dettaglio a pensare che saremo totalmente cashless in 5 anni è il 48% del campione italiano, un dato in crescita rispetto al 34% dello scorso anno ma, comunque, al di sotto della media europea del 57%. Essere cashless comporta anche delle conseguenze: il 56% pensa che ci sarà un aumento degli attacchi informatici mentre, comunque, oltre un terzo (37%) ritiene che aumenteranno i costi per le aziende e uno zoccolo duro pari al (33%) crede che una società dove i pagamenti siano dematerializzati comporti una perdita di clienti.
Le regioni che credono nella moneta elettronica entro 5 anni sono sicuramente l'Abruzzo e la Puglia con il 64% e il Lazio con il 61%. In Friuli Venezia Giulia, invece, il 50% pensa che non saremo mai cashless e in Umbria e Molise addirittura lo pensa il 60% .
"Dai dati del nostro Ecpr si nota un mutamento dei comportamenti di pagamento dei consumatori in tutta Europa con i governi come quello italiano - sottolinea Intrum - che offrono incentivi ai consumatori per i pagamenti cashless. La lotteria degli scontrini italiana è infatti pronta a entrare nel vivo e dal 1 dicembre - viene ricordato - è possibile registrarsi e ottenere il codice lotteria da esibire agli esercenti per i pagamenti solo cashless, le estrazioni partiranno dal 2021. E' facile notare come dal lato dei consumatori il cashless sia uno degli abilitatori degli acquisti online che a loro volta, vengono anche influenzati dai social media".
In tal senso alla domanda fatta al campione italiano dell'European Consumer Payment Report se 'i social media creano una pressione al consumo' il 32% si dichiara d'accordo contro il 36% della media europea. Nel 2019 questo dato valeva il 39%. "Un segno che la pressione la si può gestire o che, semplicemente, la crisi economica può rallentare gli acquisti", rileva Intrum.
I pagamenti cashless fanno parte dell'esperienza di pagamento positiva dei clienti alle aziende che nel 61% dei casi accettano termini di pagamento sfavorevoli pur di non perdere clienti contro una media europea del 69% mentre il 43% propone una estensione dei termini di pagamento contro una media europea del41%.
"E' chiaro quindi che la crisi legata al Covid-19 mette sotto pressione il cash flow aziendale ma è altrettanto chiaro che l'accettazione di termini di pagamento sfavorevoli denota la resilienza delle nostre aziende che lottano - è la conclusione - per portare avanti il proprio business permettendo ai clienti di pagare nel miglior modo possibile, migliorando la loro esperienza di pagamento e aumentando la probabilità di essere pagate".