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ITALIA

Capitano Noe indagato per falso materiale e falso ideologico

Caso Consip, Orlando: "Vicenda inquietante ma magistratura attenta"

L'indagine per la procura di Roma sarebbe stata depistata e non ci sarebbero prove dell'incontro tra Romeo e Tiziano Renzi. Italo Bocchino: "Mai incontrato il padre dell'ex premier"

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"La vicenda Consip e le sue irregolarità sono emerse anche grazie all'attenzione della magistratura: la fiducia nella giustizia non va messa in discussione. E' una vicenda nella quale non posso né voglio entrare, se non per dire che si tratta di una vicenda, per il profilo che é emerso, inquietante". Lo ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando, oggi a Catania, commentando i risvolti del caso Consip. La Procura di Roma - ricordiamo - che ha indagato per falso il Capitano del Noe, Giampaolo Scafarto con l'accusa di aver attribuito all'imprenditore napoletano Alfredo Romeo e non a Italo Bocchino una frase riguardante un incontro con Tiziana Renzi, il papà dell'ex premier. Proprio quest'ultimo - nel corso di una intervista a "Il Fatto quotidiano" - chiarisce questo punto: non ho mai incontrato Tiziano Renzi - ribadisce con forza - e sottolinea che la frase intercettata su 'l'ultima volta che ho visto Renzi" si riferiva all'ex premier che aveva visto in occasione di dibattiti tv e nel 2011 a un concerto del Maggio fiorentino. 

Italo Bocchino, ex consulente dell'imprenditore Alfredo Romeo finito nell'inchiesta Consip, ha inoltre precisato che il suggerimento di pagare 100 mila euro a Carlo Russo riguardava un'operazione che lui considerava lecita. "Parliamo di una consulenza lecita a Russo", ha spiegato ,"io suggerisco a Romeo di pagarlo una volta al mese perchè diffido di Russo e gli dico di dargli una questione, con un memo, per vedere se potesse risolverla. In due mesi si sarebbe visto se il suo apporto sarebbe stato utile o inutile".

Per Bocchino comunque non si trattava "nè di illeciti, nè di cose strane. Se il rappresentante di una categoria come Romeo vuole parlare con un esponente istituzionale come Lotti può servirsi di un consulente che lo faciliti in questo. E' lecito per me".

Secondo la Procura di Roma il Capitano Giampaolo Scafarto avrebbe anche riferito il falso in merito alla presenza di soggetti ritenuti appartenenti ai servizi segreti che avrebbero controllato i militari del Noe mentre erano impegnati nel recupero dei 'pizzini' di Romeo dalla spazzatura da cui poi risultano indicati i nomi di presunti beneficiari di tangenti.

Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro della Difesa, Roberta Pinotti: "Qualcuno che non funziona come dovrebbe, può esserci in qualsiasi istituzione. Ma ho piena fiducia nell'Arma della quale si occupa il mio ministero, almeno per quanto riguarda le nomine dei vertici e che difendo con tutte le mie forze: non mischierei quello di cui questo carabiniere è accusato, con i Carabinieri". E poi ha aggiunto: "smettiamola anche di confondere l'avviso di garanzia o l'inizio di un'indagine, con la condanna".
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