MONDO
Ieri l'imbarazzo della Casa Bianca
Torna online il sito di Centcom dopo attacco hacker pro-ISIS: "Network militari non compromessi"
I cybervandali sostengono di aver ottenuto documenti riservati della Difesa anche su "scenari nucleari". Centocom però rassicura: i network militari non hanno subito danni o intromissioni. Ieri sul sito campeggiava la scritta "I love you ISIS".
Centcom – il comando centrale degli Stati Uniti che coordina, tra le altre, le operazioni militari della coalizione in Medio Oriente – comunica di avere ripreso pieno possesso del proprio sito e dei propri account.
L'attacco hacker: I love you ISIS
Ieri, infatti, il sito era stato sospeso dopo un atto di cybervandalismo: simpatizzanti non ancora identificati dell’IS erano riusciti ad hackerarlo e avevano inserito la scritta "Cybercaliphate" sul volto di un miliziano con la keyah e, sotto, avevano aggiunto un irriverente "I love you ISIS". E non si erano fermati qui: anche il profilo di YouTube è stato modificato inserendo due video di propaganda del sedicente Califfato. Il tutto nel giorno in cui venivano attaccati anche i siti di jihadisti ed estremisti da parte del gruppo di hacktivisti Anonymous con lo scopo esattamente opposto: schedarli, carpire informazioni sui proprietari e sugli utenti e utilizzarle per ricostruire le reti di terroristi e riuscire a prevenire altri attentati o violenze.
Le rassicurazioni di Centcom: network militari non compromessi
Oggi però il Centcom – dopo l’imbarazzo di ieri della Casa Bianca – rassicura il Paese con un breve comunicato: “I network operativi militari non sono stati compromessi e non c'è alcun impatto operativo per il Centcom", fa sapere. Gli hacker però sostengono di aver trovato, entrando nella rete del Pentagono, documenti interni al Dipartimento di Difesa e documenti relativi a “scenari nucleari”. Ieri avevano promesso che avrebbero pubblicato queste informazioni ma ad oggi non si trovano in circolazione in rete.
“Siamo tornati”. E’ con un tweet che il
We're back! CENTCOM temporarily suspended its Twitter account after an act of cybervandalism. Read more: http://t.co/hiwvSp3uWt
— U.S. Central Command (@CENTCOM) January 13, 2015
L'attacco hacker: I love you ISIS
Ieri, infatti, il sito era stato sospeso dopo un atto di cybervandalismo: simpatizzanti non ancora identificati dell’IS erano riusciti ad hackerarlo e avevano inserito la scritta "Cybercaliphate" sul volto di un miliziano con la keyah e, sotto, avevano aggiunto un irriverente "I love you ISIS". E non si erano fermati qui: anche il profilo di YouTube è stato modificato inserendo due video di propaganda del sedicente Califfato. Il tutto nel giorno in cui venivano attaccati anche i siti di jihadisti ed estremisti da parte del gruppo di hacktivisti Anonymous con lo scopo esattamente opposto: schedarli, carpire informazioni sui proprietari e sugli utenti e utilizzarle per ricostruire le reti di terroristi e riuscire a prevenire altri attentati o violenze.
Le rassicurazioni di Centcom: network militari non compromessi
Oggi però il Centcom – dopo l’imbarazzo di ieri della Casa Bianca – rassicura il Paese con un breve comunicato: “I network operativi militari non sono stati compromessi e non c'è alcun impatto operativo per il Centcom", fa sapere. Gli hacker però sostengono di aver trovato, entrando nella rete del Pentagono, documenti interni al Dipartimento di Difesa e documenti relativi a “scenari nucleari”. Ieri avevano promesso che avrebbero pubblicato queste informazioni ma ad oggi non si trovano in circolazione in rete.