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MONDO

Report esplosivo

Cia, in arrivo il rapporto sulle torture. Paura per possibili attacchi agli Stati Uniti

Oggi verrà reso noto il documento che racconta le pratiche usate dall'intelligence Usa contro presunti terroristi. L'allerta è massima in ambasciate e postazioni militari in tutto il mondo

La pratica del waterboarding
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Dopo anni di discussioni, proteste, accuse alla Casa Bianca, il Comitato Intelligence del Senato pubblica il rapporto che proverebbe l'uso di tortura negli interrogatori degli arrestati come presunti terroristi da parte della Cia dopo gli attacchi dell'11 settembre 2001. Il rapporto è potenzialmente esplosivo ed è per questo che ambasciate e postazioni militari degli Stati Uniti nel mondo stanno adottando misure di sicurezza supplementari.

Migliaia di Marine in stato di allerta
Nel timore di nuove violenze, migliaia di Marine all'estero sono stati messi in stato di allerta. Secondo una fonte della Difesa citata dalla Cnn, tra i militari in allerta ci sono 2mila Marine di stanza a Sigonella, in Sicilia, e Moron, in Spagna, e altrettanti stazionati in Medio Oriente e circa 2.200 marine inquadrati in una forza di spedizione dislocata su diverse navi che incrociano nel mare arabico e golfo di Aden.

Il rapporto
L'amministrazione Obama è favorevole a che venga reso pubblico il rapporto, tuttavia il segretario di Stato John Kerry avrebbe personalmente chiesto al presidente della commissione intelligence del Senato, la democratica Dianne Feinstein, di riconsiderare i tempi della diffusione. Secondo alcune fonti, il rapporto, un sommario di 480 pagine di uno studio di oltre 6mila pagine ancora 'classificato', contiene numerose informazioni sulle tecniche di tortura utilizzate dalla Cia nelle prigioni segrete in Europa e Asia, tra cui l'ormai noto waterboarding, ovvero l'annegamento simulato, e anche altri dettagli mai rivelati prima.    

Contro la pubblicazione, almeno per il momento, si è schierato anche il capo della commissione intelligence della Camera, il repubblicano Mike Rogers, secondo il quale ci sono credibili informazioni secondo cui la diffusione del rapporto metterà in pericolo la vita di americani all'estero. "Inciterà alla violenza e probabilmente costerà la vita a qualcuno", ha affermato.  
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