MONDO
I 90 "Grandi" salutano Madiba
L'addio dei leader del mondo a Mandela
Entusiasmo per le parole di Obama: "Era un gigante". Stretta di mano storica tra il presidente Usa e Raul Castro. Fischi per Zuma
Johannesburg
Anche il cielo sudafricano piange per Madiba. Piove a Johannesburg dove l'inno nazionale ha aperto, con un'ora di ritardo, la commemorazione ospitata nel Soccer City Stadium Fnb a Soweto. "Mi dispiace che stia piovendo, ma a Mandela sarebbe piaciuto così, nella tradizione africana. Quando piove il giorno della sepoltura significa che sarai accolto nel regno dei cieli". Con queste parole il cerimoniere, il vicepresidente dell'Africa National Congress, Cyril Ramaphosa, ha inaugurato la commemorazione per dire addio a Nelson Mandela. Una preghiera interreligiosa ha segnato i momenti iniziali della cerimonia per salutare Madiba. Sotto la pioggia battente, hanno preso la parola, uno dopo l'altro, il rabbino capo del Sudafrica, un rappresentante della religione indù, un imam musulmano e un sacerdote cattolico.
I fischi e gli applausi
La folla ha lanciato urla e fischi di disapprovazione ogni volta che il presidente sudafricano Jacob Zuma veniva mostrato sul maxischermo. L'entrata nello stadio di Raul Castro è stata accolta dagli applausi. Esplosione di approvazione per Obama, applauditi anche i Clinton, Bill, Hillary e la figlia Chelsea. Mentre viene fischiato il leader palestinese Abu Mazen, quando la speaker dello stadio cita il suo nome.
Il ricordo del compagno di prigionia
Il canto per Mandela, che riempie tutto lo stadio, fa crescere la commozione. Subito dopo arriva anche il toccante ricordo di Andrew Mokete Mlangeni, il compagno di prigionia che fu detenuto nella cella accanto a quella di Madiba a Robben Island.
"Mandela ha unito tutti i colori, tutte le fedi, con il rispetto reciproco e la gentilezza - ha detto il compagno di Madiba - Mandela incarnava i valori della compassione e della saggezza, creando la speranza dove non esisteva. Il suo ottimismo e fiducia hanno combattuto contro il pessimismo e la sfiducia. Non si può paragonarlo a nessun altro, la sua missione contro l'Apartheid rappresenta gli ideali per cui lottava".
I familiari
Il portavoce della famiglia, il generale Thanduxolo Mandela, parla dei valori ereditati da Madiba: "Siamo benedetti per essere associati a un'icona di questa importanza. Siamo sempre stati consapevoli di dover 'condividere' Madiba con il Sudafrica, l'Africa e il mondo intero Questa unità che abbiamo oggi di fronte è il senso della sua eredità".
Ban Ki-moon primo oratore istituzionale
"Il Sudafrica ha perso un eroe, un padre. Mandela ha sacrificato tantissimo per la giustizia e la libertà - dice il segretario generale dell'Onu nel suo tributo - Lui odiava l'odio, non le persone, e ha mostrato il grande potere del perdono. Questo è stato il suo dono e la sua lezione al genere umano".
Il discorso di Obama e la storica stretta di mano a Castro
In un gesto di disgelo senza precedenti, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama stringe poi la mano al leader cubano Raul Castro allo stadio. Il leader di Cuba sorride quando Obama gli ha stretto la mano prima di salire sul podio per parlare e salutare Nelson Mandela come "un gigante della storia". Lo stadio è esploso quando Obama sale sul palco, tanto che il presidente americano deve cominciare il suo discorso dicendo ripetutamente grazie. "Al popolo del Sudafrica - comincia Obama - alla gente di tutte le razze e di tutti gli strati sociali dico che il mondo vi ringrazia per aver condiviso con noi Nelson Mandela. Il suo trionfo è il vostro trionfo, la sua dignità è la vostra dignità".
Continua Obama: "Madiba aveva accettato le conseguenze delle sue azioni, sapeva che combattendo per la libertà e la giustizia avrebbe pagato un prezzo. Io e Michelle abbiamo beneficiato delle battaglie di Mandela per i diritti civili".
Obama, parlando di diritti civili, lancia anche un monito ai Paesi in cui la libertà delle persone non viene rispettata: "Ci sono troppi leader - ha aggiunto - che rivendicano la solidarietà con la lotta di Madiba per la libertà ma che non tollerano il dissenso da parte del loro popolo. Ci sono troppe persone tra noi che rimangono in disparte, al comodo, nel cinismo, quando invece le nostre voci devono essere ascoltate".
Il presidente degli Usa dice che "Madiba mi ha reso un uomo migliore" perché Mandela parla a tutti noi: "E quando arriverà la sera - afferma Obama - quando l'ingiustizia peserà sui nostri cuori, pensiamo a Madiba e ai momenti nella cella quando diceva 'Non importa quanto stretto sia il passaggio. Quanto piena di castighi sia la vita. Io sono il padrone del mio destino. Io sono il capitano della mia anima'. E - conclude Obama - che magnifica anima era Madiba". Standing ovation e lunghissimo applauso al termine del discorso. Al termine del tributo, Obama si avvicina alla vedova Gracia Macel, per salutarla e abbracciarla.
Dopo il discorso di Obama prendono la parola la presidente brasiliana Dilma Roussef e poi il vicepresidente cinese, Li Yuanchao.
L'intervento di Raul Castro
Per Castro "Mandela rappresenta un esempio per il popolo cubano". Il leader racconta della visita di Madiba a Cuba: "Ricordo la sua profonda amicizia, simbolo del legame tra africani e cubani. Mandela passerà alla storia non soltanto per i 27 anni di carcere, ma perché è stato capace di togliere dalla sua anima tutto il veleno per l'ingiusto castigo. E poi è riuscito a vincere e a guidare il suo popolo, costruendo il nuovo Sudafrica".
Zuma: "Ha gettato le basi per il Sudafrica dei nostri sogni"
"Ha gettato le basi per costruire il Sudafrica dei nostri sogni". Lo ha detto il presidente
sudafricano Jacob Zuma alla commemorazione per Nelson Mandela. "La sua morte ha causato un'ondata di dolore senza precedenti in tutto il mondo. Ora il Sudafrica e l'Africa sono più forti", ha aggiunto.
L'arrivo dei Capi di Stato e di Governo
Prima dell'apertura della cerimonia, uno a uno, da Karzai ad Abu Mazen, sono giunti allo stadio i novanta leader stranieri per partecipare alla commemorazione. Enrico Letta all'uscita dall'aereoporto di Johannesburg ha commentato: "Mandela è un esempio per l'intera umanità sul tema dello sviluppo, della lotta al razzismo e delle diseguaglianze, per questo è un dovere per l'Italia essere qui".
Oltre ai leader stranieri, alla cerimonia hanno partecipato una decina di ex presidenti, fra cui gli americani Jimmy Carter, Bill Clinton e George W. Bush (tutti a bordo dell'AirForceOne), e il francese Nicolas Sarkozy (che non viaggia sull'aereo di Hollande). Circa centomila persone hanno seguito la cerimonia nello stadio e da milioni di sudafricani in altri stadi e luoghi pubblici del Paese per vedere la commemorazione sui maxischermi.
Desmond Tutu chiude la cerimonia
E' a lui che è stato affidato l'ultimo saluto a Mandela. "Vogliamo ringraziare il mondo di aver partecipato a questa cerimonia - è stato il suo esordio, poi ha continuato così - ti ringraziamo Dio e ti promettiamo, e voi dovete dire sì, promettiamo a Dio che seguiremo l’esempio di Nelson Mandela”. E davanti ad uno stadio ormai quasi deserto l'arcivescovo ha chiuso la cerimonia con un amen.
I personaggi dello spettacolo
Alla cerimonia hanno preso parte molti "vip". Bono degli U2 è stato tra i primi ad arrivare. La folla va in delirio per l'attrice Charlize Theron. Presente anche la top model Naomi Campbell, nominata nel '97 "nipote onoraria" da Nelson Mandela.
Le misure di sicurezza
Per la cerimonia sono state predisposte misure di sicurezza senza precedenti in una Johannesburg che iniziava a blindarsi già dal giorno prima con le strade completamente intasate.
La situazione si è fatta meno pericolosa dopo l'annuncio del forfait del premier israeliano Benyamin Netanyahu e del presidente dello Stato ebraico Shimon Peres.
Dopo la cerimonia verrà allestita una camera ardente per Madiba nei palazzi del governo a Pretoria, per l'ultimo saluto. I funerali di Stato si svolgeranno domenica a Qunu, la sua città di origine, nella provincia di East Cape.
I fischi e gli applausi
La folla ha lanciato urla e fischi di disapprovazione ogni volta che il presidente sudafricano Jacob Zuma veniva mostrato sul maxischermo. L'entrata nello stadio di Raul Castro è stata accolta dagli applausi. Esplosione di approvazione per Obama, applauditi anche i Clinton, Bill, Hillary e la figlia Chelsea. Mentre viene fischiato il leader palestinese Abu Mazen, quando la speaker dello stadio cita il suo nome.
Il ricordo del compagno di prigionia
Il canto per Mandela, che riempie tutto lo stadio, fa crescere la commozione. Subito dopo arriva anche il toccante ricordo di Andrew Mokete Mlangeni, il compagno di prigionia che fu detenuto nella cella accanto a quella di Madiba a Robben Island.
"Mandela ha unito tutti i colori, tutte le fedi, con il rispetto reciproco e la gentilezza - ha detto il compagno di Madiba - Mandela incarnava i valori della compassione e della saggezza, creando la speranza dove non esisteva. Il suo ottimismo e fiducia hanno combattuto contro il pessimismo e la sfiducia. Non si può paragonarlo a nessun altro, la sua missione contro l'Apartheid rappresenta gli ideali per cui lottava".
I familiari
Il portavoce della famiglia, il generale Thanduxolo Mandela, parla dei valori ereditati da Madiba: "Siamo benedetti per essere associati a un'icona di questa importanza. Siamo sempre stati consapevoli di dover 'condividere' Madiba con il Sudafrica, l'Africa e il mondo intero Questa unità che abbiamo oggi di fronte è il senso della sua eredità".
Ban Ki-moon primo oratore istituzionale
"Il Sudafrica ha perso un eroe, un padre. Mandela ha sacrificato tantissimo per la giustizia e la libertà - dice il segretario generale dell'Onu nel suo tributo - Lui odiava l'odio, non le persone, e ha mostrato il grande potere del perdono. Questo è stato il suo dono e la sua lezione al genere umano".
Il discorso di Obama e la storica stretta di mano a Castro
In un gesto di disgelo senza precedenti, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama stringe poi la mano al leader cubano Raul Castro allo stadio. Il leader di Cuba sorride quando Obama gli ha stretto la mano prima di salire sul podio per parlare e salutare Nelson Mandela come "un gigante della storia". Lo stadio è esploso quando Obama sale sul palco, tanto che il presidente americano deve cominciare il suo discorso dicendo ripetutamente grazie. "Al popolo del Sudafrica - comincia Obama - alla gente di tutte le razze e di tutti gli strati sociali dico che il mondo vi ringrazia per aver condiviso con noi Nelson Mandela. Il suo trionfo è il vostro trionfo, la sua dignità è la vostra dignità".
Continua Obama: "Madiba aveva accettato le conseguenze delle sue azioni, sapeva che combattendo per la libertà e la giustizia avrebbe pagato un prezzo. Io e Michelle abbiamo beneficiato delle battaglie di Mandela per i diritti civili".
Obama, parlando di diritti civili, lancia anche un monito ai Paesi in cui la libertà delle persone non viene rispettata: "Ci sono troppi leader - ha aggiunto - che rivendicano la solidarietà con la lotta di Madiba per la libertà ma che non tollerano il dissenso da parte del loro popolo. Ci sono troppe persone tra noi che rimangono in disparte, al comodo, nel cinismo, quando invece le nostre voci devono essere ascoltate".
Il presidente degli Usa dice che "Madiba mi ha reso un uomo migliore" perché Mandela parla a tutti noi: "E quando arriverà la sera - afferma Obama - quando l'ingiustizia peserà sui nostri cuori, pensiamo a Madiba e ai momenti nella cella quando diceva 'Non importa quanto stretto sia il passaggio. Quanto piena di castighi sia la vita. Io sono il padrone del mio destino. Io sono il capitano della mia anima'. E - conclude Obama - che magnifica anima era Madiba". Standing ovation e lunghissimo applauso al termine del discorso. Al termine del tributo, Obama si avvicina alla vedova Gracia Macel, per salutarla e abbracciarla.
Dopo il discorso di Obama prendono la parola la presidente brasiliana Dilma Roussef e poi il vicepresidente cinese, Li Yuanchao.
L'intervento di Raul Castro
Per Castro "Mandela rappresenta un esempio per il popolo cubano". Il leader racconta della visita di Madiba a Cuba: "Ricordo la sua profonda amicizia, simbolo del legame tra africani e cubani. Mandela passerà alla storia non soltanto per i 27 anni di carcere, ma perché è stato capace di togliere dalla sua anima tutto il veleno per l'ingiusto castigo. E poi è riuscito a vincere e a guidare il suo popolo, costruendo il nuovo Sudafrica".
Zuma: "Ha gettato le basi per il Sudafrica dei nostri sogni"
"Ha gettato le basi per costruire il Sudafrica dei nostri sogni". Lo ha detto il presidente
sudafricano Jacob Zuma alla commemorazione per Nelson Mandela. "La sua morte ha causato un'ondata di dolore senza precedenti in tutto il mondo. Ora il Sudafrica e l'Africa sono più forti", ha aggiunto.
L'arrivo dei Capi di Stato e di Governo
Prima dell'apertura della cerimonia, uno a uno, da Karzai ad Abu Mazen, sono giunti allo stadio i novanta leader stranieri per partecipare alla commemorazione. Enrico Letta all'uscita dall'aereoporto di Johannesburg ha commentato: "Mandela è un esempio per l'intera umanità sul tema dello sviluppo, della lotta al razzismo e delle diseguaglianze, per questo è un dovere per l'Italia essere qui".
Oltre ai leader stranieri, alla cerimonia hanno partecipato una decina di ex presidenti, fra cui gli americani Jimmy Carter, Bill Clinton e George W. Bush (tutti a bordo dell'AirForceOne), e il francese Nicolas Sarkozy (che non viaggia sull'aereo di Hollande). Circa centomila persone hanno seguito la cerimonia nello stadio e da milioni di sudafricani in altri stadi e luoghi pubblici del Paese per vedere la commemorazione sui maxischermi.
Desmond Tutu chiude la cerimonia
E' a lui che è stato affidato l'ultimo saluto a Mandela. "Vogliamo ringraziare il mondo di aver partecipato a questa cerimonia - è stato il suo esordio, poi ha continuato così - ti ringraziamo Dio e ti promettiamo, e voi dovete dire sì, promettiamo a Dio che seguiremo l’esempio di Nelson Mandela”. E davanti ad uno stadio ormai quasi deserto l'arcivescovo ha chiuso la cerimonia con un amen.
I personaggi dello spettacolo
Alla cerimonia hanno preso parte molti "vip". Bono degli U2 è stato tra i primi ad arrivare. La folla va in delirio per l'attrice Charlize Theron. Presente anche la top model Naomi Campbell, nominata nel '97 "nipote onoraria" da Nelson Mandela.
Le misure di sicurezza
Per la cerimonia sono state predisposte misure di sicurezza senza precedenti in una Johannesburg che iniziava a blindarsi già dal giorno prima con le strade completamente intasate.
La situazione si è fatta meno pericolosa dopo l'annuncio del forfait del premier israeliano Benyamin Netanyahu e del presidente dello Stato ebraico Shimon Peres.
Dopo la cerimonia verrà allestita una camera ardente per Madiba nei palazzi del governo a Pretoria, per l'ultimo saluto. I funerali di Stato si svolgeranno domenica a Qunu, la sua città di origine, nella provincia di East Cape.