MONDO
Convention democratica
Michelle Obama: "Riprendiamo nostro posto nella storia" Sanders: "Trump minaccia alla democrazia"
Primo dei quattro giorni della convention democratica che candiderà formalmente Joe Biden alla presidenza degli Stati Uniti. Assenti i delegati, la pandemia costringe ad un evento da remoto. Ingiustizie razziali e la crisi da coronavirus, appelli all'unità del partito e reclutamento di repubblicani stufi di Trump i temi portanti della giornata.
In tempo di coronavirus la convention democratica, che formalmente indica il candidato alla Casa Bianca si fa in modo virtuale, da remoto, come il lavoro negli uffici o la didattica a scuola. Al convention center di Milwakee in Minnesota non è venuto nessuno dei 4 mila delegati attesi. Per quattro giorni resteranno davanti ad uno schermo di computer o una televisione ad ascoltare gli interventi che gli oratori recitano a beneficio di una webcam.
La scena della convention è surreale, senza un pubblico plaudente, senza calore e senza colore: come in un programma tv si alternano interventi, video e spot presentati da una sempre splendida Eva Longoria. Si comincia affrontando come prima tema quello delle ingiustizie razziali, esploso dopo l'uccisione di George Floyd. Ne ha parlato il fratello dello stesso Floyd, la sindaca della capitale Muriel Bowser, un deputato e Joe Biden in un video preregistrato con alcuni persone, tra cui la madre di Eric Garner, anche lui ucciso dalla polizia.
È la prima giornata e alcuni sono interventi minori: personalità emergenti nel partito democratico e qualche candidato che ha bisogno di una mano in elezioni che si terranno in contemporanea con le presidenziali. E ci sono le eccezioni, voci che danno la linea della campagna elettorale. A partire dalla stella sempre luccicante di Michelle Obama, non solo moglie dell'ultimo presidente democratico, ma personalità che sa smuovere gli indecisi e i riottosi sostenitori dei candidati più di sinistra che non apprezzano ne' Joe Biden ne' Kamala Harris. E il suo discorso, così come quello del senatore del Vermont Bernie Sanders che la precede devono servire a tenere insieme il partito: mozioni degli affetti e strategia. L'unità prima di tutto, nessuno stecca su questo spartito.
Michelle Obama: "Con Trump caos e divisioni. In gioco il futuro della nostra democrazia"
"Ovunque guardiamo a questa Casa Bianca per cercare qualche leadership o consolazione o qualsiasi parvenza di fermezza, quello che otteniamo è caos,divisioni e una totale carenza di empatia": con un discorso potente ed emotivo, Michelle Obama scalda la platea della convention dem, per la prima volta tutta virtuale a causa della pandemia, con un attacco diretto a Donald Trump, "il presidente sbagliato per il nostro Paese", travolto in"una situazione chiaramente più grande di lui". Mai una ex first lady aveva criticato cosi' aspramente e direttamente un candidato che non sosteneva, mettendolo sotto accusa per la gestione della pandemia, dell'economia, delle proteste razziali. E avvisa: "se pensate che le cose non possano peggiorare, credetemi, non è vero, a meno che non facciamo un cambiamento in queste elezioni. Se abbiamo una speranza di finire questo caos, dobbiamo fare il possibile per votare Joe Biden".
Quindi ne ha lodato il carattere e la competenza, in un ritratto intimo: "conosco Joe. E' stato un magnifico vicepresidente. Sa cosa serve per salvare l'economia, battere la pandemia e guidare il paese. E' un uomo profondamente perbene,che sa ascoltare, che dirà la verità e che crede nella scienza", ossia l'opposto di Trump. Michelle ha lanciato anche un appello a votare in qualunque modo, anticipatamente,per posta o di persona, denunciando che "stanno facendo tutto per ostacolare il voto", un riferimento al sabotaggio delle poste da parte del tycoon.
Sanders: "Trump gioca a golf durante pandemia, dobbiamo combattere contro avidità e oligarchia"
Anche la seconda stella della serata, il senatore socialista Bernie Sanders, l'ultimo rivale di Biden a ritirarsi dalla corsa, ha lanciato un attacco feroce a Trump: "E'come Nerone che suonava mentre Roma bruciava. Lui invece gioca a golf durante la pandemia". "Questa elezione - ha ammonito - è la più importante nella storia moderna del nostro Paese. In risposta ad una serie di crisi senza precedenti, serve una risposta senza precedenti, un movimento, come mai prima, di gente preparata a resistere e a combattere per la democrazia e la moralità, e contro l'avidità, l'oligarchia e 'autoritarismo". Ma il suo messaggio principale, soprattutto alla sua base progressista che nel 2016 in parte non sostenne Hillary Clinton, e' quello dell'unità per sconfiggere Trump "perché e' in gioco il futuro della nostra democrazia". Tanto che lui stesso si impegna a lavorare "anche con i moderati e coni conservatori'" per allargare la tenda dem.
Poi ci sono gli ospiti 'inattesi'. "Sono repubblicano da una vita, ma questo attaccamento occupa il secondo posto rispetto alla mia responsabilità nei confronti del mio Paese. Ecco perché ho scelto di partecipare a questa convention. In tempi normali, qualcosa del genere probabilmente non accadrebbe mai, ma questi non sono tempi normali". Così l'ex governatore dell'Ohio John Kasich che nel 2016 aveva sfidato Trump nella corsa alla casa bianca diventandone poi uno dei critici più diretti. Kasich non è l'unico repubblicano a parlare alla convention dei democratici. Sul podio ci saranno anche Christine Whitman, ex governatrice republicana del New Jersey e Meg Whitman, una delle principali fund-raiser del GOP ed ex Ceo di Hewlett Packard. Tutte figure di rilievo nel Grand Old Party, ma non allineate con Trump, esempio di quell'elettorato che Biden vuole inseguire e che potrebbe essere decisivo per la vittoria il prossimo 3 novembre.
La presenza del repubblicano Kasich alla Convention democratica non è piaciuta a tutti. "Possiamo costruire ponti e non perdere di vista i nostri valori. È importante ricordare che Kasich è un anti-abortista estremista. "Appena ne avrà l'opportunità al 100% firmerà (e lo ha già fatto) perché rinunciamo ai nostri diritti riproduttivi". Lo twitta la deputata Alexandria Ocasio-Cortez, sinistra del partito in cerca di visibilità.
Ingiustizie razziali, unità del partito e reclutamento di repubblicani stufi di Trump. La quarta gamba della campagna non può che essere che la denuncia della gestione, disastrosa, della pandemia fatta da questa amministrazione. Se ne incarica Andrew Cuomo, governatore dello stato di New York. "New York ha passato l'inferno e ha imparato molto", dice il governatore sottolineando che gli Stati Uniti sono ancora oggi, a mesi dall'inizio della pandemia, ancora "impreparati". "Il nostro governo federale non funziona ed è incompetente. Non ha saputo combattere il virus", aggiunge Cuomo lodando Biden, "è colui che definisco un duro, nel senso buono del termine. Può risanare l'anima dell'America, che è esattamente quello di cui abbiamo bisogno oggi".