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Coronavirus

Accolta richiesta Pd-M5S

App Immuni, il Copasir: "Riguarda la sicurezza nazionale, questione va approfondita"

L'app per il contact tracing Immuni, scelta dal governo come uno degli elementi per la 'Fase due', sarà valutata dal Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Non si esclude un'audizione del commissario Arcuri

Palazzo San Macuto, sede del Copasir
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Il Copasir intende "approfondire la questione dell'app 'immuni' sia per gli aspetti di architettura societaria sia per quanto riguarda le forme scelte dal commissario Arcuri per l'affidamento e la conseguente gestione dell'applicazione, non escludendo l'audizione dello stesso Arcuri ritenendo che si tratti di materia afferente alla sicurezza nazionale".

Lo fa sapere il presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, il leghista Raffaele Volpi. La richiesta era partita dai deputati Antonio Zennaro, capogruppo del M5S al Copasir, ed Enrico Borghi, rappresentante del Pd all'interno del comitato.

In una nota congiunta, gli esponenti Pd-M5S avevano dichiarato che "La decisione, assunta dal commissario straordinario per l'emergenza sanitaria, Domenico Arcuri, di stipulare un contratto di cessione gratuita della licenza d'uso sul software e di appalto di servizio gratuito con la società 'Bending Spoons' che si occuperà di realizzare la app di contact tracing denominata 'Immuni', è una questione di sicurezza nazionale che a nostro giudizio deve investire l'azione del Copasir". 

"Garanzie che non ci siano soggetti ostili"
Secondo i parlamentari, "Si tratta della prima iniziativa adottata in Italia di un sistema di tracciamento dei contatti individuali, che sfrutta la tecnologia Bluetooth e che deve essere attentamente approfondita anche sotto il profilo del suo impatto sul sistema complessivo delle libertà, delle garanzie e della certezza che non vi possano essere soggetti ostili all'interesse nazionale nello sviluppo della applicazione. Sappiamo che le modalità sin qui assunte nei Paesi della Ue, per iniziative analoghe, sono state molto prudenti, e che Francia e Germania hanno fatto precedere ogni scelta attuativa da norme legislative cautelative oggetto di approfondita analisi anche sotto il profilo della sicurezza dello Stato e dei cittadini. E' una strada che va percorsa anche in Italia", concludono.

Arcuri: app gratuita e volontaria
L'applicazione per il contact tracing "sarà volontaria e garantirà completamente l'anonimato. Nessuno sarà obbligato a installarla sul suo telefono mobile ma ci aspettiamo che un numero alto di italiani collabori. Almeno il 70% dovrebbe farlo per dare un significato importante. I dati saranno conservati su un server pubblico, l'app userà la tecnologia Bluetooth e non la geolocalizzazione perché questo prevede la nostra normativa sulla privacy", aveva detto il commissario per l'emergenza coronavirus, Domenico Arcuri in conferenza stampa sabato.

"Per la sperimentazione dell'app pensiamo a tre aree: nord, centro e sud".  L'app per il contact tracing è stata "donata a titolo gratuito" da chi l'ha sviluppata, la società Bending Spoons, aveva precisato Arcuri.






 
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