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ECONOMIA

Positivo un lavoratore del deposito di Passo Corese

Coronavirus, sciopero nel deposito Amazon di Calenzano. Proteste in Piemonte, Lazio e Lombardia

I lavoratori chiedono il rispetto delle misure di sicurezza definite nel protocollo siglato a livello nazionale e quindi il comitato di monitoraggio tra sindacati e azienda previsto dallo stesso protocollo

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Scioperano oggi i dipendenti dello stabilimento di Calenzano, in provincia di Firenze. Proteste anche in Piemonte, Lazio e Lombardia. I lavoratori chiedono il rispetto delle misure di sicurezza definite nel protocollo siglato a livello nazionale e quindi il comitato di monitoraggio tra sindacati e azienda previsto dallo stesso protocollo.  L’annuncio della protesta dopo che – venerdì scorso - un lavoratore del deposito di Passo Corese, in provincia di Rieti, è risultato positivo al coronavirus
 
L’annuncio dei sindacati
In attesa di risposte da Amazon,  sarà una giornata di sciopero domani lunedì 30 marzo per tutto l'impianto di Calenzano (Firenze), tra lavoratori diretti e degli appalti), per l'intero turno di lavoro. Lo annuncia il sindacato Filt Cgil, che in una nota afferma: "Occorre un tavolo per discutere di come ridurre i rischi da interferenza in questa emergenza coronavirus. Qui si fanno 10 mila consegne al giorno, sono troppe, ogni giorno circa 10 mila pacchi (a stragrande maggioranza si tratterebbe di beni non essenziali) - prosegue il sindacato - lasciano il magazzino Amazon di Calenzano per raggiungere le case dell'area metropolitana di Firenze".   Nel sito di Calenzano quotidianamente, girano circa 300  lavoratori (tra i diretti e i corrieri delle ditte in appalto)."Questi lavoratori - spiega Filt Cgil - sono preoccupati e vorrebbero ridurre il più possibile i rischi da interferenza in questa emergenza da coronavirus". Lo stesso sindacato, si legge nella stessa nota, ha allertato il prefetto di Firenze "che si è  reso disponibile ad attivarsi per organizzare un incontro con Amazon e con le ditte in appalto per affrontare la questione, ma Amazon ha deciso di non confrontarsi col sindacato".   Per Filt Cgil "è opportuno che venga ridotto immediatamente il numero delle consegne per ogni corriere al giorno, per permettere ai lavoratori di incontrare meno persone. Quando si parla di salute e sicurezza, a maggior ragione durante l'emergenza sanitaria che stiamo vivendo in Italia e nel mondo, non si può 'lasciar correre'"
 
La Cgil nazionale scrive nel comunicato di oggi: "Sosteniamo le mobilitazioni che in queste ore stanno coinvolgendo i lavoratori degli stabilimenti Amazon. Oggi sciopero a Calenzano, in provincia di Firenze, proteste negli stabilimenti in Piemonte, Lazio e Lombardia dove sono ancora aperte le vertenze per chiedere che venga garantita la salute e la sicurezza degli addetti e che venga limitata l'attività di consegna ai soli beni essenziali". Per la Confederazione "l'unica strada per affrontare con responsabilità l'emergenza sanitaria è ridurre le attività di modo da consentire la minore esposizione dei lavoratori e adeguare l'organizzazione del lavoro così da permettere il rispetto di tutte le indicazioni del ministero della Salute". Amazon scelga quindi - conclude la Cgil - la via del confronto e dell'interlocuzione con i sindacati e con i lavoratori. La salute e la sicurezza non devono essere sacrificati a nessun interesse economico".
 
La società: anche in magazzino Calenzano tutele addetti
Anche nel magazzino Amazon di Calenzano (Firenze) sono state adottate misure a tutela dei lavoratori di cui è stato dato "riscontro alle organizzazioni  sindacali tramite risposta formale inviate tramite posta certificata in data 28 marzo". Così in sintesi Amazon, in una nota, risponde alla Filt Cgil che ha annunciato uno  sciopero dei lavoratori del centro di Calenzano.   Nella sua nota Amazon spiega tra l'altro che "il Comitato previsto dal Protocollo del 14 marzo è stato implementato in ogni sito così come richiesto all'art.13 del Protocollo stesso" e che a Calenzano "si è già tenuto un incontro il 23 marzo e un altro è programmato per il 31 marzo con l'obiettivo di individuare ulteriori processi per il miglioramento della sicurezza del sito e delle persone e valutare l'efficacia delle azioni intraprese. Per quanto concerne le ditte esterne, abbiamo tempestivamente invitato anche loro ad osservare la prescrizione relativa al Protocollo".   Amazon spiega di aver "introdotto una serie di misure preventive in tutti i nostri centri logistici per salvaguardare i nostri dipendenti ed i dipendenti dei fornitori di servizi:  abbiamo aumentato le operazioni di pulizia dei siti, introdotto  la distanza di sicurezza minima e richiesto ai corrieri direstare a distanza di almeno un metro dai clienti quando  effettuano le consegne. Stiamo inoltre supportando i fornitori di servizi di consegna nell'igienizzazione dei furgoni". "A  partire dal 22 marzo - rileva inoltre Amazon - abbiamo smesso temporaneamente di accettare ordini su Amazon.it relativamente a molti prodotti non ritenuti prioritari per i nostri clienti".
 
 
 
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