Coronavirus
No diseguaglianze, senza copertura globale virus rialza testa
Coronavirus. Pregliasco: "Ogni variante inquieta, velocizzare vaccinazioni"
"Vedremo se i vaccini attuali funzionano anche su quest'ultima variante. Ma teniamo presente che la piattaforma di vaccini a Rna permette un aggiornamento rapido dei prodotti scudo", assicura l'esperto
Prima la variante inglese, caratterizzata secondo quanto evidenziato dal Regno Unito da una maggiore trasmissibilità, poi la variante sudafricana e ora quella del Brasile su cui c'è abbastanza allarme anche per i casi di reinfezione segnalati dal ministero della salute locale. "Vedremo se i vaccini attuali funzionano anche su quest'ultima variante identificata, come sembra succeda per la variante inglese, secondo i primi dati. Ma teniamo presente che la piattaforma di vaccini a Rna permette un aggiornamento rapido dei prodotti scudo", assicura l'esperto.
L'importante, ribadisce Pregliasco, è però che la vaccinazione proceda nella maniera più spedita possibile. "C'è grande richiesta di vaccini, ma si registrano anche casi di vendita al migliore offerente nel mondo e invece si dovrebbe lavorare sull'equità di accesso" alle iniezioni scudo. Per superare lo scoglio delle forniture limitate di dosi, visto che al momento sono poche le aziende che hanno il via libera di enti regolatori e la richiesta è tanta, "penso che l'unica possibilità sia proprio un'alleanza tra case farmaceutiche", ragiona il virologo in riferimento per esempio all'annuncio della Francia sulla possibilità che Sanofi aiuti a produrre vaccini della concorrenza (Pfizer o Janssen) in attesa del lancio del suo prodotto scudo.
"E' l'unica via che mi sembra percorribile in tempi veloci. L'Europa, se queste alleanze si concretizzano, potrà accaparrarsi più dosi. E a livello internazionale si dovrà anche fare in modo che i Paesi con redditi più bassi non restino in 'braghe di tela' - conclude Pregliasco - Non è solo una questione che riguarda queste realtà, ma è anche nostro interesse che si realizzi una vaccinazione globale senza disuguaglianze. Perché se non c'è una copertura omogenea nel mondo, rimangono sacche pericolose che potrebbero permettere al virus di rialzare la testa".