MONDO
In vigore dal 20 marzo
Turchia, Corte Costituzionale ordina a Erdogan di rimuovere il bavaglio a Twitter
Pochi giorni fa era stato un tribunale amministrativo di Ankara. Oggi è la Corte Costituzionale della Turchia a ordinare la rimozione di rimuovere il blocco a Twitter
Ankara
La Corte Suprema della Turchia ha stabilito che il blocco di Twitter imposto dal governo Erdogan è una violazione dei diritti e ne ha ordinato la rimozione. Il provvedimento dei giudici è stato immediatamente inviato sia all'autorità delle telecomunicazioni sia al Ministero competente "per fare ciò che è necessario". La decsione arriva dopo che anche un tribunale amministrativo di Ankara si era espresso per la rimozione del blocco. Resta oscurato anche Youtube.
Il bavaglio a Twitter
Il premier Erdogan aveva ordinato il blocco di Twitter lo scorso 20 marzo per fermare la diffusione di alcuni file audio che proverebbero il suo coinvolgimento in uno scandalo di corruzione. A dieci giorni delle elezioni amministrative, la decisione è stata interpretata come un evidente tentativo di nascondere all'elettorato prove imbarazzanti per il governo. Erdogan ha vinto le elezioni, con un margine ristretto ma nonostante gli scandali - hanno titolato i giornali. L'oscuramento del social network è stato duramente criticato in tutte le sedi internazionali, da Washington a Bruxelles, e dallo stesso presidente turco Abdullah Gül che lo ha definito inaccettabile. In rete, gli utenti hanno scatenato un finimondo di critiche e sarcasmo. Oltre alle istruzioni per aggirarlo.
Il bavaglio a Twitter
Il premier Erdogan aveva ordinato il blocco di Twitter lo scorso 20 marzo per fermare la diffusione di alcuni file audio che proverebbero il suo coinvolgimento in uno scandalo di corruzione. A dieci giorni delle elezioni amministrative, la decisione è stata interpretata come un evidente tentativo di nascondere all'elettorato prove imbarazzanti per il governo. Erdogan ha vinto le elezioni, con un margine ristretto ma nonostante gli scandali - hanno titolato i giornali. L'oscuramento del social network è stato duramente criticato in tutte le sedi internazionali, da Washington a Bruxelles, e dallo stesso presidente turco Abdullah Gül che lo ha definito inaccettabile. In rete, gli utenti hanno scatenato un finimondo di critiche e sarcasmo. Oltre alle istruzioni per aggirarlo.