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Coronavirus

Italia tra primi 10 paesi per dosi somministrate

Covid. Locatelli: "Margine per slittamento coprifuoco. Ancora presto per gli abbracci"

Il Presidente del Consiglio Superiore di sanità poi afferma che le parole Pfizer sul richiamo a 21 giorni creano sconcerto. Pronta la replica dell'azienda farmaceutica: "Per noi non è in discussione piano vaccinale, seconda dose è competenza della autorità sanitarie"

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"Premesso che la scelta evidentemente spetta alla politica e premesso che anche i numeri che avremo nella giornata di venerdì certamente serviranno per prendere decisioni compiute credo che ci sia il margine per uno slittamento dell'orario di restrizione dei movimenti più in là. Poi se saranno le 23 o le 24 è scelta che spetta al governo". Lo afferma Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, ad Agorà, su Rai Tre, in merito alla riduzione dell'orario del coprifuoco.

Se in Uk tornano gli abbracci, in Italia è ancora presto per dare una 'data' prosegue Locatelli: "Quando avremo percentuali più alte" di vaccinati contro Covid "di quelle già buone che abbiamo oggi - ricordo che al momento il 28% della popolazione italiana ha ricevuto la prima dose, per fare un paragone con Uk - e quando avremo una circolazione virale ancora più ridotta, allora certamente potremo tornare anche ad abbracciarci", cosa "che indubitabilmente fa parte della nostra socialità e affettività e ne sentiamo tutti la mancanza".

Locatelli, anche rispetto a un allentamento sulla mascherina, ha precisato che "c'è un pronunciamento dell'Ecdc", il centro europeo per il controllo e la prevenzione delle malattie, che indica questa possibilità col 50% della popolazione vaccinata, "ma altrettanto chiaramente indica che se si è in presenza di soggetti a rischio di sviluppare malattia grave è meglio attenersi al fatto di indossarla. Continuiamo così - ha esortato Locatelli - andiamo avanti in maniera graduale e progressiva. Poi arriverà il momento in cui ci emanciperemo anche dalle mascherine".

Rt ospedaliero ok con popolazione sempre più vaccinata
L'Rt ospedaliero "è un indicatore che nel contesto di una popolazione che viene a essere sempre più vaccinata, quindi protetta dal rischio di malattia grave, fornisce un'indicazione chiara su quella che è la pressione sui servizi sanitari". Quello di prenderlo in considerazione per attualizzare gli equilibri fra i parametri adattandoli al nuovo scenario è "un qualcosa di cui peraltro in ambito di Comitato tecnico scientifico si sta già discutendo da qualche settimana" ha spiegato poi Locatelli.

"E' certamente un parametro che può essere utilmente affiancato a quelli esistenti - ha osservato - proprio perché cambia il contesto rispetto al rischio di sviluppare malattia grave. Ricordiamo che oggi abbiamo il 90% degli ultraottantenni che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino e il 70-75% della fascia d'età fra i 70-79 anni". Quanto all'andamento dei contagi - ha aggiunto - "il bilancio credo che sia positivo, perché il numero di nuovi casi cala ogni giorno, il rapporto fra tamponi positivi e quelli effettuati nella giornata di ieri è stato addirittura inferiore al 3%".

Anche "la pressione sui sistemi sanitari è in calo, perché siamo a poco più di 2mila posti letto occupati nelle terapie intensive a fronte dei 3.700 che avevamo registrato il 6 di aprile. Pochi dubbi quindi che gli indicatori migliorano". In questo momento non si vede l'impatto delle riaperture ma "gli effetti delle misure adottate prima per mitigare il più possibile la diffusione del nuovo coronavirus. Questi risultati positivi però - ha ammonito - non ci devono indurre ad abbandonare il senso di responsabilità che deve connotare ognuno di noi. Semmai sono un incentivo per permetterci di procedere nel modo più efficace possibile anche col percorso delle vaccinazioni".

Favorire campagna vaccinazione anche sotto i 18 anni
"E' chiaro che vaccinando anche l'età adolescenziale e in futuro quella pediatrica si ridurrà ulteriormente la circolazione virale, altra ragione per favorire la diffusione di una campagna di vaccinazione anche sotto i 18 anni di età o di 16 come nel caso di Pfizer" sottolinea il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità sulla vaccinazione dei minori di 18 anni.

Italia tra i primi 10 Paesi al mondo per numero di dosi somministrate
"L'Italia è nei primi 10 Paesi al mondo per numero di dosi somministrate" ha tenuto a precisare Locatelli per il quale non è necessario sbilanciarsi sui numeri "che rischiano di creare aspettative che se non venissero raggiunte provocherebbero solo sconcerto. Il principio deve essere il più possibile nel minor tempo possibile". "Viaggiare sui ritmi attuali è decisamente un passo importante" ha concluso

Pfizer crea sconcerto, efficacia con dose a 42 giorni
"Da medico le rispondo in maniera molto chiara. L'intervallo tra la prima e la seconda somministrazione prolungato alla sesta settimana, quindi ai 42 giorni, non inficia minimamente l'efficacia dell'immunizzazione e ci permette di somministrare molte più dosi di vaccino" dice Locatelli in merito allo slittamento a 42 giorni della somministrazione tra la prima e la seconda dose di Pfizer. "Affermazioni come quelle che abbiamo sentito ieri (da parte della Pfizer sul mantenimento dell'intervallo di 21 giorni fra la prima e la seconda dose ) - aggiunge- rischiano solo di creare sconcerto e credo che sarebbero auspicabilmente evitabili". La replica di Pfizer: "Non è in discussione il piano vaccinale, l'azienda si limita a riportare quanto emerso dagli studi registrativi - scrive in uno statement -  Le raccomandazioni sui regimi di dosaggio alternativi sono di competenza delle autorità sanitarie e possono includere raccomandazioni dovute a principi di salute pubblica". 
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