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Coronavirus

Vaccino, servirà obbligo per chi è a contatto con il pubblico

Covid, Ricciardi: "Non è ancora il picco, a gennaio rischiamo 100mila casi al giorno"

"Dobbiamo ancora resistere e tutte le misure sono finalizzate a far sì che il picco arrivi quanto prima possibile e non sia altissimo" spiega il presidente della Federazione mondiale di Sanità Pubblica

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Rischiamo di superare i 100mila casi al giorno come in UK? "Purtroppo sì. L'uso delle mascherine FFP2 è legato al fatto che la variante omicron è molto più contagiosa. Prima di essere bloccata da vaccini, mascherine e comportamenti salirà a dei numeri che anche per noi saranno similari a quelli degli altri Paesi". Lo ha detto Walter Ricciardi, presidente della Federazione mondiale di Sanità Pubblica.

"Il picco - ha spiegato - non lo abbiamo assolutamente raggiunto, è ancora lontano. Avremo ancora una crescita implementare nel mese di dicembre, come altri Paesi corriamo il rischio di andare a molti casi a gennaio. Dobbiamo ancora resistere e tutte le misure sono finalizzate a far sì che il picco arrivi quanto prima possibile e non sia altissimo". 

"La variante delta aveva già cambiato le carte in tavola, perché anch'essa si riproduceva a velocità enorme, ma omicron addirittura la sorpassa di quattro o cinque volte, quindi ci troviamo di fronte a varianti che hanno capacità riproduttiva e di contagiare enormi. Soprattutto omicron, che in qualche modo oltrepassa alcune resistenze - prosegue Ricciardi - La vaccinazione, anche quella con due dosi, è fondamentale, perché evita di andare in ospedale, evita conseguenze gravi ed evita di morire, però purtroppo non evita più in maniera assoluta l'infezione. Quindi ci saranno due pandemie: la pandemia per i non vaccinati, che avranno conseguenze gravi dal punto di vista clinico, e la pandemia per i vaccinati, che potranno infettarsi con gli inconvenienti come dover stare a casa, fare tamponi e isolarsi. La combinazione di entrambe provoca pressione sul servizio sanitario nazionale. Le vaccinazioni rimangono il presidio fondamentale, però in questa fase ci vuole anche il comportamento e le misure del Governo sono state improntate proprio a cercare di far adottare comportamenti sani". 

Con Omicron "il booster di vaccino protegge anche dall'infezione, anche se in maniera non totale ma sicuramente significativa, sia contro la malattia grave. Il ciclo di base con due dosi protegge fortemente dalla malattia grave ma non dall'infezione, per cui è necessario essere rafforzati nella protezione dalla dose di richiamo. Proprio ieri è uscito uno studio che dice che omicron sembra meno violenta dal punto di vista della manifestazione clinica, ma per dire la parola fine su questo dobbiamo aspettare - dice ancora il presidente della Federazione mondiale di Sanità Pubblica - Ci muoviamo in un terreno dove ci sono comunque tanti vaccinati, quindi prima di dire che è meno violenta dovremmo vedere quali sono gli effetti sulle persone non vaccinate, che nei Paesi occidentali sono una minoranza ma importante". 

Vaccino, servirà obbligo per chi è a contatto con il pubblico
"Il nostro Paese, senza l'obbligo vaccinale, ha raggiunto una delle coperture più alte del mondo, introdurre l'obbligo per tutti è una misura estrema e divisiva, necessaria per Paesi come l'Austria e la Germania che hanno una bassa copertura vaccinale. Noi dobbiamo continuare a insistere. Certamente ci sono alcune categorie, quelle a contatto con il pubblico, che con omicron diventano vettori, se non vaccinati. Di fatto tutte le operazioni a contatto con il pubblico dovranno prevedere prima o poi l'obbligo vaccinale. Si vedrà con la crescita ancora incrementale, e a gennaio temo esponenziale, che dovremo adoperare tutte le misure necessarie e una di queste è sicuramente cercare di far sì che le persone che sono a contatto con il pubblico siano tutte vaccinate. Prevedo che a gennaio ci sarà un rialzo fortissimo dei casi e quindi in quel momento dovremo fare il punto della situazione e vedere se dovremmo introdurre ulteriori misure". 

Necessaria sospensione temporanea brevetti
"L'accordo del G20 prevedeva di vaccinare il 70 per cento della popolazione mondiale entro i primi sei mesi del 2022. Adesso bisogna passare dalle parole ai fatti, che significa produrre tante dosi di vaccino, sia per fare i richiami nei Paesi che hanno già fatto il ciclo vaccinale, sia per fare le prime dosi nei Paesi che sono ancora scoperti - spiega Ricciardi - Per questo non c'è alternativa, bisogna fare una sospensione temporanea dei brevetti e favorire il trasferimento tecnologico per la produzione di miliardi di dosi di vaccino, proprio in quei Paesi come l'India, l'Indonesia, il Sudafrica, che sarebbero già in grado di farlo ma che non hanno abbastanza dosi di vaccino. Se non facciamo questo continueremo ad avere picchi epidemici alternati".

Natale tranquillo se rispettiamo cautele
"Questo Natale può essere tranquillo e sereno se rispettiamo le cautele: non facciamo grandi assembramenti, cenoni con 30-40 persone, ma con  un numero limitato di persone, di cui conosciamo lo status anche attraverso un tampone sottolinea Ricciardi - Teniamo un comportamento sano, che ci impedisce purtroppo di abbracciarci e baciarci, soprattutto nel caso delle persone più vulnerabili da parte dei bambini, dei più piccoli, che in questo momento sono purtroppo il vettore d'infezione, perché in quella fascia la vaccinazione è minoritaria". 
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