Coronavirus
Regioni: "Cambiamo parametri"
Covid. Contagi ancora in crescita, caccia ai non vaccinati. Giorni decisivi per il Green pass
Ancora 2,4 milioni over 60 senza copertura. La Sardegna si blinda
"Ripristiniamo un'intensificazione dei controlli rispetto agli arrivi dai Paesi che, in questo momento, hanno il più alto tasso di incidenza di casi dovuti alla variante Delta - ha detto Solinas -. Ancora una volta la Sardegna dovrà provvedere da sé. Questi controlli si sarebbero dovuti svolgere alla fonte, cioè agli imbarchi prima della partenza. Avevamo chiesto allo Stato e all'Europa semplicemente di richiedere un controllo del Geen pass e della condizione di negatività insieme al biglietto di viaggio. Invece ci ritroviamo, purtroppo, a dover intervenire direttamente". "Attualmente la situazione è sotto controllo - precisa - fortunatamente le ospedalizzazioni sono basse". E sono visibili gli effetti della campagna vaccinale: "Le positività non sono proporzionali alle ospedalizzazioni, il che significa che il dato rilevante non può più essere solo quello della rilevazione di un caso, ma bisogna anche capire quale sia poi il decorso e la sintomatologia di questa positività".
Musumeci: "Chi torna dai paesi a rischio deve farsi test rapido"
In Sicilia invece il Governatore della Sicilia, Nello Musumeci annuncia: "Siamo stati i primi in Italia a introdurre i controlli per i passeggeri provenienti da Spagna e Portogallo, misure ampliate per chi arriva da Malta. Ora tampone rapido per tutti coloro che sono stati negli ultimi 15 giorni in questi Paesi. E chi risulta positivo viene naturalmente sottoposto al molecolare. Abbiamo poi attivato una serie di servizi per vaccinare chi non lo ha fatto".
Oltre 2,4 milioni gli over 60 che non hanno ancora fatto nemmeno una dose
L'ultima settimana non ha portato svolte nella campagna vaccinale tra le fasce più a rischio di sviluppare una forma grave di Covid-19, nonostante i ripetuti appelli del generale Francesco Figliuolo. Restano oltre 2,4 milioni gli over 60 che non hanno ancora fatto nemmeno una dose. E non è tutto. Dal report della struttura commissariale si scopre che, a due mesi dall'inizio delle somministrazioni in quel range di età, il 26,4% dei cittadini tra i 50 e i 59 anni - mai conteggiati prima - è ancora in attesa della prima inoculazione. Poi resta il nodo scuola: 221.354 senza vaccino nel personale docente e non docente, appena duemila in meno di 7 giorni prima. Con il 43% ancora da raggiungere in Sicilia. Secondo alcuni esperti di comunicazione del rischio è stata forse data l'idea, anche da parti delle istituzioni, di un pericolo diminuito nettamente con l'estate, spingendo una fetta della popolazione a sottovalutare la necessità del vaccino.
In arrivo prossima settimana decreto con nuove misure: 'green pass allargato'
La prossima settimana il governo varerà il decreto con le nuove misure, una volta analizzati i dati con gli esperti. Il green pass allargato all'italiana potrebbe prevedere l'obbligo della certificazione di vaccinazione, tampone negativo o guarigione per entrare in bar e ristoranti, con possibili sanzioni ai gestori - chiusura per 5 giorni - e multa agli avventori fino a 400 euro. Il certificato verde dovrebbe valere per teatri, cinema, musei, concerti e discoteche, queste ultime se e quando verranno. Inoltre per piscine e palestre e per aumentare la capienza consentita di pubblico negli stadi. Infine per treni e aerei a lunga percorrenza - con un maggiore tempo di presenza a bordo -, ma non per metropolitane e autobus. L'estate potrebbe insomma vedere green pass in tasca e Qr code nel cellulare.
La politica si divide sul 'Green pass', con la Lega e FdI che dicono no, mentre FI e il Pd lo valutano positivamente. Il segretario dei Dem Enrico Letta sottolinea: "Va fatto, ci fidiamo del premier Draghi. Mentre il ministro dello sviluppo economico, il leghista Giancarlo Giorgetti avverte: "Il green pass è utile da usare in alcune situazioni, come per lo svago. Diventa pericoloso se lo associamo ai diritti delle persone".
Effetti assembramenti per le partite dell'Italia agli europei: diversi i focolai
In attesa dei provvedimenti dell'esecutivo si vedono gli effetti degli assembramenti per le partite dell'Italia del calcio agli Europei e non ancora delle folle in festa. A Roma un altro focolaio si è originato dal match di semifinale Italia-Spagna, con 30 contagiati da un gruppo riunito in un chiosco all'aperto, dopo gli oltre 90 casi di infezione prodotti da Italia-Belgio nei quarti in un pub della capitale. La paura che finisca come l'estate scorsa, con i contagi in progressione geometrica, ha indotto la Sardegna - un anno fa passata da Covid free a infestata dalle discoteche - a pensare a controlli stringenti sui turisti in arrivo. Nella speranza che vengano effettuati con maggiore rigore delle precedenti occasioni.
E le Regioni chiedono inoltre di cambiare i parametri per decidere sui cambi di colore e le misure di contenimento. "Occorre modificare i criteri che portano alle colorazioni delle Regioni: basiamoci sul numero di posti letto in ospedale e non più su quello dei contagi" dice Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria e assessore alla Sanità. "Lo stiamo chiedendo da tempo, è arrivato il momento – conclude - di mettere in atto le strategie migliori per non tornare nell’incubo delle chiusure forzate". Sulla stessa lunghezza d'onda il Governatore del Veneto, Luca Zaia: "Se non cambiano, rischiamo di subire il passaggio da zona bianca a gialla. Da virtuosi diventiamo la pecora nera - afferma -. Per me in zona bianca deve valere un solo parametro: il tasso di occupazione dei posti letto per Covid negli ospedali. Nulla di più. E quindi va eliminato anche il calcolo dell'RT". Sul punto apre il ministro della salute, Roberto Speranza: "Ragionevole che pesi di più il tasso delle spedalizzazioni".
Molese: "Notizie fasulle sono dannose in ogni ambito"
Sul fronte dei media c'è l'appello del sottosegretario all'Editoria, che fa eco in modo soft alle parole di fuoco del presidente Usa Joe Biden sui social che sarebbero responsabili delle fake news sui vaccini e delle vittime. "Serve la collaborazione di tutti i cittadini - dice Giuseppe Molese - che, con responsabilità, dovrebbero mettere da parte dubbi e resistenze e prenotarsi per ricevere il vaccino. Le notizie fasulle sono dannose in ogni ambito e su ogni questione ma sul tema dei vaccini sono assolutamente deleterie".